Questa notte i Los Angeles Lakers affronteranno i Golden State Warriors allo Staples Center. Al di là del fascino della sfida, il duello tra le due squadre, protagoniste nel passato, presente e presumibilmente futuro di questa lega, suscita grande interesse in virtù del fatto che la società losangelina celebrerà la sua ex stella Kobe Bryant con una cerimonia prepartita in cui ritirerà ufficialmente le maglie indossate in gialloviola dal Black Mamba (8 e 24), con cui ha contribuito a scrivere una parte importante della storia della franchigia.

Selezionato al Draft non ancora diciottenne, nel 1996, con la tredicesima scelta assoluta dagli Charlotte Hornets e scambiato immediatamente ai Los Angeles Lakers, Bryant esplose nella stagione 1998-1999, diventando la guardia titolare dei Lakers e portandoli alla vittoria del titolo per tre anni consecutivi (2000, 2001 e 2002), per poi rifirmare con la squadra nel 2004, dopo aver testato il mercato dei free agent. Nei tanti anni trascorsi a Los Angeles, ha condiviso il parquet con numerose stelle – da Shaquille O’Neal a Steve Nash, passando per Pau Gasol, Derek Fisher, Karl Malone e Dwight Howard – e infranto numerosi record, tra cui quello di franchigia per punti segnati nel 2005-2006 (81, seconda miglior prestazione di sempre nella storia della NBA), e dominando la lega per punti segnati nel 2005-2006 (35,4 a partita), con indosso la maglia numero 8, utilizzata dagli esordi fino, appunto, al 2006.

 

Negli ultimi dieci anni della sua carriera, Kobe ha indossato la maglia numero 24, con cui si è laureato campione NBA nel 2009 e nel 2010, venendo inoltre nominato in entrambi i casi MVP delle Finali e piazzandosi al primo posto tra i marcatori della lega nella stagione 2006-2007, con la media di 31,6 punti a partita, affermandosi sempre di più come uno dei giocatori più forti ed influenti della lega e salutando il palcoscenico della NBA davanti ad un commosso e gremito Staples Center in occasione dell’ultima partita di regular season del 2015-2016, vinta in rimonta per 101-96 contro gli Utah Jazz grazie ad una prestazione sontuosa proprio di Bryant, capace di mettere a referto la bellezza di 60 punti, permettendo ai Lakers di scavalcare i Jazz nel punteggio nel finale e chiudere al meglio una stagione tutt’altro che idilliaca (ultimo posto ad Ovest con 17 vittorie e 65 sconfitte).

 

Insomma, con entrambi i numeri di maglia Kobe è stato in grado di lasciare un segno indelebile nella storia della pallacanestro made in USA, raggiungendo i traguardi più gloriosi e diventando una vera e propria icona leggendaria del basket NBA. Il suo addio al gioco ha chiuso un’era per i Lakers, che con lui protagonista sul parquet hanno attirato numerose stelle e dominato per tanti anni, vincendo la bellezza di cinque dei sedici anelli conquistati nel corso della sua storia. In molti si chiedevano quale tra le due maglie di Bryant sarebbe stata ritirata, in quanto con entrambe il Black Mamba ha scritto la storia della franchigia e del basket in generale.

 

A sciogliere ogni dubbio sono stati proprio i Los Angeles Lakers, che hanno deciso di tributare uno dei migliori giocatori della loro storia ritirando sia la maglia numero 8 che quella numero 24, in segno di riconoscenza verso uno dei più grandi cestisti di sempre. Kobe diventa dunque il decimo giocatore della storia dei Lakers a ricevere questo onore, il primo di sempre cui vengono ritirati ben due numeri di maglia. Riconoscenza ampiamente meritata per un fuoriclasse del suo calibro, capace di farsi amare non soltanto dai tifosi dei Lakers e, soprattutto, anche al di là delle prodezze e dei traguardi centrati in una carriera incredibile e, forse, irripetibile.