Tra i vari rookie che si stanno mettendo in mostra, franchigie che stanno ottenendo risultati inaspettati e strisce di vittorie lunghissime (quelle di Boston Celtics, Houston Rockets e Chicago Bulls si sono interrotte, mentre prosegue quella dei Golden State Warriors) e fuoriclasse che a suon di prestazioni formidabili si contendono l’MVP (James Harden e LeBron James su tutti), sta passando inosservato l’andamento di una squadra che sta vivendo una prima parte di regular season a dir poco esaltante ed in particolare del suo principale punto di riferimento, vale a dire i Toronto Raptors e DeMar De Rozan.

 

La stella più brillante del firmamento canadese sta trascinando i suoi Raptors in coppia con l’esperto playmaker Kyle Lowry, che ormai da anni convive con lui sul parquet dell’Air Canada Centre e fa sognare i tifosi di Toronto. Fin qui il percorso dei Raptors è stato a dir poco positivo, come dimostra l’attuale secondo posto ad Est alle spalle dei soli Boston Celtics. Con ben 22 vittorie ed appena 8 sconfitte, infatti, Toronto ha fatto persino meglio di una squadra del calibro dei Cleveland Cavaliers di un LeBron James in formato MVP (24-9), dei Washington Wizards di un ritrovato John Wall (17-14) e delle tante altre sorprese stagionali che stanno rendendo molto competitiva e incerta la Eastern Conference, tra cui i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo, i giovani e talentuosi Philadelphia Sixers della coppia Embiid-Simmons, gli Indiana Pacers del maturato Victor Oladipo e i rivitalizzati New York Knicks di Kristaps Porzingis. Che i Raptors potessero recitare un ruolo di primo piano ad Est lo si sapeva già da tempo, del resto Toronto è una presenza fissa ai playoff da ormai quattro anni e negli ultimi due è riuscita ad andare oltre il primo turno, giungendo rispettivamente fino alle finali e semifinali di Conference. Quel che sta stupendo un po’ tutti è la solidità del gruppo a disposizione di coach Dwane Casey, che sta dando una prova tangibile e netta di crescita e maturità in una stagione in cui potrebbe davvero centrare un traguardo importante.

 

La regular season è ancora molto lunga e il cammino per arrivare ai playoff si preannuncia piuttosto tortuoso, soprattutto quest’anno in cui tante squadre ad Est stanno rilanciando le proprie ambizioni dopo annate non particolarmente esaltanti. La chiave dei successi e delle tante gioie raccolte fin qui dai Raptors è da ricercare nell’ottima intesa tra Kyle Lowry e DeMar DeRozan, in particolar modo sulla crescita esponenziale di quest’ultimo. Nona scelta assoluta al Draft del 2009, nella guardia tiratrice di Compton la franchigia canadese ha riposto una grandissima fiducia sin da subito, affidandosi a lui per ricostruire una squadra che un anno più tardi si trovò a fare i conti con la rebuilding e la partenza della sua punta di diamante Chris Bosh. Fiducia che il classe ’89 ha ripagato alla grande, prendendosi per mano la squadra e dando un contributo enormemente significativo alla causa canadese, nel bene e nel male. Dopo aver incarnato la voglia di riscatto dei Raptors e battuto numerosi record di franchigia, DeRozan ha intenzione di alzare l’asticella e migliorare sempre di più. Linea condivisa dai Raptors, che oltre a sceglierlo al Draft hanno rinforzato la squadra con nomi di spessore, tra cui IbakaLowry e Valanciunas, ponendo le basi per un ritorno ad alti livelli della squadra nata nel 1995.

 

Il numero 10 di Toronto è ormai da anni uno dei giocatori più forti e completi della lega, eppure le sue prestazioni da capogiro spesso passano in secondo piano. 28 anni compiuti lo scorso 7 agosto, negli ultimi quattro anni la guardia di Compton ha sempre superato i 20 punti di media a partita e quest’anno sta vivendo la seconda miglior stagione della sua carriera dal punto di vista realizzativo (24.7 punti per gara) e la migliore per assist vincenti serviti ai compagni (5 a partita), proseguendo con ottimi risultati una crescita graduale che lo sta portando ad essere sempre di più tra i migliori nel suo ruolo. Inoltre, le sue percentuali sono migliorate tantissimo, ma soprattutto DeRozan ha compiuto un gran balzo in avanti sul piano della personalità e della leadership, risultando in grado di assolvere alla perfezione il compito di principale punto di riferimento di una squadra ben strutturata e sulla quale in molti ripongono numerose aspettative. Dopo le annate piuttosto positive con Vince Carter prima e Chris Bosh poi, a Toronto il nuovo uomo franchigia è DeMar DeRozan e, per chi fosse ancora scettico, quest’ultimo ha offerto una serie di prestazioni esaltanti in questa prima parte di regular season, rispedendo al mittente le critiche nei suoi confronti.

 

Nella notte, DeRozan si è reso protagonista di una prestazione leggendaria, contribuendo in maniera determinante alla vittoria dei suoi in casa dei Philadelphia Sixers centrando il suo nuovo career high di 45 punti. Da segnalare, inoltre, un ottimo 6/9 da tre per il numero 10 dei Raptors, che grazie soprattutto a lui e alla sua ottima intesa con Lowry (68 punti in due) vince la resistenza dei Sixers. Questi ultimi, ancora privi di Joel Embiid, sembravano essere riusciti a indirizzare la gara sui binari giusti fino alla pausa lunga, salvo poi capitolare nel secondo tempo ed in particolare nel quarto periodo, in cui il talento e il sangue freddo di DeRozan hanno costretto i padroni di casa ad incassare la quarta sconfitta consecutiva. E mentre Philadelphia fa i conti col suo momento decisamente negativo (otto sconfitte su dieci partite disputate a dicembre), Toronto si gode la classe cristallina del suo numero 10, sale al secondo posto ad Est e dimostra di avere tutte le carte in regola per lottare fino alla fine per un piazzamento di rilievo nella regular season e ai playoff. DeRozan non sbaglia più e i Raptors volano sulle ali dell’entusiasmo. Prestazioni da MVP per la nona scelta al Draft 2009 e, stavolta, nessuno può fare a meno di parlarne.