Nei giorni scorsi le due squadre sono state protagoniste di uno scontro a dir poco infuocato, in un clima decisamente surreale allo Staples Center, e presto potrebbero divenirlo anche di una trade: si tratta dei Los Angeles Clippers e degli Houston Rockets. I primi, che hanno vinto l’incontro casalingo con i razzi texani per 113-102, raccogliendo la sesta vittoria consecutiva (la nona nelle ultime undici partite disputate), l’estate scorsa hanno salutato il loro principale punto di riferimento Chris Paul e rischiato di perdere anche Blake Griffin. In molti avevano ipotizzato che quella attualmente in corso sarebbe stata soltanto una stagione di transizione per la franchigia californiana, che ha smentito i critici sin dall’inizio della regular season e, nonostante un periodo molto negativo tra novembre e dicembre (nove sconfitte consecutive e tredici ko in diciassette gare), sono riusciti a tornare in orbita playoff, anche a fronte dei numerosi infortunati (Gallinari, Beverley, Teodosic e Griffin, questi ultimi due tornati recentemente a disposizione di coach Rivers).

Alla luce dell’andamento particolarmente negativo che ha caratterizzato l’intero mese di novembre e buona parte di dicembre, si sono susseguite numerose voci relative a un possibile rebuilding da parte dei Clippers, con DeAndre Jordan e Blake Griffin dati in partenza. Nonostante la parziale ripresa della squadra californiana, tali indiscrezioni continuano a circolare fortemente: in particolar modo, il favorito numero uno per lasciare L.A. sembrerebbe essere il centro originario di Houston. Selezionato dai Clippers come trentacinquesima scelta assoluta al Draft 2008, il classe ’88 ha ben presto dimostrato di essere uno dei migliori nel suo ruolo nell’intera lega, riuscendo a laurearsi miglior rimbalzista in ben due occasioni (2014 e 2015), entrando a far parte del primo quintetto NBA nel 2016 e in quello difensivo nel 2015 e nel 2016.

Oltre a ciò, DeAndre Jordan si è fatto apprezzare per la sua grinta fuori dal comune, per una tenacia estrema che gli ha permesso di migliorare partita dopo partita, stagione dopo stagione, fino ad imporsi tra i giocatori più dominanti nel suo ruolo e a fare gola a numerose squadre di prima fascia. Tra queste spiccano i Cleveland Cavaliers, che fino a poche settimane fa sembravano ad un passo dal 29enne e continuano a restare sulle sue tracce. Ai Clippers, in cambio, andrebbero Tristan Thompson e la scelta al Draft dei Brooklyn Nets ricevuta dai Boston Celtics nell’ambito della trade che ha portato Irving nel Massachusetts. Oltre ai vicecampioni in carica, Jordan viene accostato alla squadra della sua città natale, gli Houston Rockets, ipotesi che il centro dei Los Angeles Clippers gradirebbe e non poco.

Nonostante sia ormai da anni un’icona della franchigia losangelina, infatti, il classe ’88 non ha mai dimenticato le proprie origini e continua ad essere amato e stimato dai suoi compaesani, cui ha anche dato un aiuto significativo in occasione dell’uragano Harvey che ha colpito la città del Texas poco meno di cinque mesi fa, aiutando la città donando $100 per ogni rimbalzo catturato. E, considerando che Jordan è uno dei migliori rimbalzisti della lega (attualmente secondo con 14,9 rimbalzi a partita alle spalle di Andre Drummond, primatista a quota 15) ed ha all’attivo 609 rimbalzi catturati in questa stagione (primatista assoluto), sono già stati donati 60.900 dollari alla città di Houston. La possibilità che possa tornarci da giocatore, però, appare piuttosto improbabile, anche perché i Rockets nel suo ruolo stanno assistendo all’esponenziale crescita di Clint Capela, che già oggi è uno dei centri più affidabili della lega e si candida a diventare uno dei migliori nel ruolo in breve tempo.

Qualora DeAndre Jordan passasse alla corte di Mike D’Antoni, quale sarebbe il destino del giovane e talentuoso centro svizzero? Probabilmente potrebbe essere utilizzato come contropartita tecnica proprio nella trade per portare l’All-Star in Texas, anche perché appare piuttosto complicato che il classe ’94 decida di restare e mettere in discussione la sua titolarità per giocarsi il posto con un giocatore più esperto di lui. Al contempo, i Clippers potrebbero essere maggiormente disposti a cedere uno dei loro pezzi da novanta in cambio di un centro già affidabile e con ancora ampi margini di miglioramento, dunque nel caso in cui la trade diventasse realtà, non è da escludere che la carriera di Capela possa proseguire a Los Angeles, sponda Clippers. Fantabasket, almeno per il momento, dato che i Rockets non sembrano assolutamente disposti a privarsi di un giocatore che si è adattato alla grande al sistema di D’Antoni qual è Capela, inoltre prendere Jordan significherebbe spremere maggiormente le già ristrette casse di Houston, precludendo con largo anticipo un possibile tentativo per accaparrarsi LeBron James nella prossima free agency.

Insomma, se è vero che DeAndre Jordan sarebbe felice di approdare a Houston, la sua città, e difendere i colori dei Rockets, così come la franchigia texana accoglierebbe a braccia aperte un giocatore del suo calibro, che peraltro ha già giocato con Chris Paul e si adatterebbe quasi certamente alla grande con lui e con Harden in un Big Three che promette spettacolo, è altrettanto vero che da qui a parlare di trade fattibile ce ne passa. Si tratterebbe sicuramente di un’ipotesi tanto affascinante quanto rischiosa: Jordan è uno di quei giocatori che farebbe fare il salto di qualità a qualsiasi franchigia, compresi i Golden State Warriors, i Boston Celtics, i San Antonio Spurs e i già citati Cleveland Cavaliers, ma al contempo i Rockets avrebbero bisogno più di un’ala grande che di un centro per innalzare il proprio livello e lottare con ancor più convinzione per il primato ad Ovest e per il titolo.