Seconda vittoria consecutiva per gli Houston Rockets, che al Toyota Center superano i Golden State Warriors per 116-108, prendendosi la rivincita dopo la sconfitta subita contro i campioni in carica due settimane fa e centrando il secondo successo in tre partite stagionali contro i ragazzi della Baia. Gli Splash Brothers Curry e Thompson vivono una serata particolarmente complicata, soprattutto per ciò che concerne l’efficienza al tiro, Green e Durant tentano di tenere in piedi la baracca insieme a Nick Young, ma i Rockets dominano in lungo e in largo, trascinati da un Chris Paul in forma smagliante e da un James Harden che pare aver ormai smaltito l’infortunio, oltre ad un Clint Capela sempre più imprescindibile. Deludente, invece, la prova di Gordon, insolitamente impreciso al tiro.

 

GOLDEN STATE WARRIORS

 

DRAYMOND GREEN: 7

L’orso ballerino mette in campo la solita grinta che lo contraddistingue, soprattutto in gare del genere. Oltre a sette rimbalzi, tutti difensivi, sei assist, due palle recuperate e una stoppata, Green risulta il secondo miglior marcatore dei Warriors con 21 punti, tirando col 77,8% dal campo (7/9) e col 66,7% da tre (2/3).

KEVIN DURANT: 7

Se Curry e Thompson vivono una serata no (evento piuttosto raro), chiunque avrebbe difficoltà a gestire una trasferta impegnativa. Non i Warriors, che possono contare sull’apporto di KD. L’ex Thunder si carica la squadra sulle spalle ed è indubbiamente il migliore dei suoi, siglando ben 26 punti (9/17 dal campo e 4/6 da tre) e facendo registrare anche 7 rimbalzi, 5 assist e 2 stoppate.

STEPHEN CURRY: 5,5

È il terzo miglior realizzatore dei suoi con 19 punti e serve 8 assist ai compagni, ma questo cancella soltanto in parte una serata piuttosto sottotono, con un 6/20 al tiro (30%) e, soprattutto, un 5/15 dalla lunga distanza (33,3%) decisamente inusuali per un tiratore del suo calibro, oltre a sei palle perse. Anche Curry è umano.

KLAY THOMPSON: 5

La coppia degli Splash Brothers non ingrana in quel di Houston. Thompson apre le danze con una tripla, ma è uno dei pochi sussulti in una serata da dimenticare per lui: male al tiro (3/11), meglio da tre (2/5), ma nel complesso prova negativa per lui, con appena 8 punti, un rimbalzo e un assist a referto.

NICK YOUNG: 6,5

Contro i Rockets ha gli occhi della tigre e, per la terza volta in questa stagione su tre gare disputate, va in doppia cifra contro i texani: in uscita dalla panchina, l’ex Lakers fa registrare 16 dei 30 punti segnati dalla second unit, con ottime percentuali sia dal campo (6/10) che dalla lunga distanza (4/7).

 

HOUSTON ROCKETS

 

JAMES HARDEN: 7,5

Il Barba sente l’odore del sangue e torna ad indossare i panni dello spietato barbuto che avevamo ammirato fino all’infortunio occorso circa due settimane fa. Inizia la sua serata tirando con 3/3 dalla lunga distanza, per poi chiuderla con 22 punti, 8 assist, 2 palle recuperate e 2 stoppate, dando anche un buon contributo difensivo in determinate situazioni. Incontenibile in fase offensiva, fa girare la testa alla difesa dei Warriors. Welcome back, James.

CHRIS PAUL: 8

A fare compagnia ad Harden è CP3, implacabile in attacco e abile a limitare in maniera considerevole Steph Curry in fase difensiva. L’ex leader dei Clippers chiude con una sontuosa doppia doppia da 33 punti e 11 rimbalzi, cui si aggiungono 7 assist, 3 palle recuperate e giocate d’alta scuola che strappano gli applausi del pubblico. L’ottimo 6/11 da tre conferma la sua crescita notevole sotto quest’aspetto.

CLINT CAPELA: 7

Il giovane centro svizzero mette in campo la solita aggressività, che si traduce in una prestazione da 18 punti con 7/12 al tiro (58,3%) e 4/8 dalla lunetta (50%) e recuperando ben quattro palle. Con lui in campo insieme a Paul e Harden, i Rockets non hanno mai perso in diciassette partite. Capela è sempre più determinante per i texani, sia in difesa che in attacco, e la sua intesa con le due stelle della squadra è pressoché eccellente.

LUC MBAH A MOUTE: 6,5

Terza partita consecutiva da quando è tornato dall’infortunio, seconda prova d’autore dopo quella offerta contro i Timberwolves. Il camerunese riesce a smarcarsi con facilità ed è abile e coraggioso a prendersi tiri in alcune situazioni piuttosto complicate, chiudendo la sua serata con 14 punti (66,7% al tiro con 4/6) e un ottimo 2/4 da tre (50%), mettendo anche la sua firma nell’importantissimo successo dei Rockets.

ERIC GORDON: 5

Dopo aver offerto una sontuosa prestazione nella vittoria contro i Minnesota Timberwolves, il numero 10 dei razzi delude e non poco nel duello con Golden State, tirando con un pessimo 2/14 dal campo (14,3%) e, soprattutto, non mandando a bersaglio nemmeno una delle nove triple tentate. La sua gara si chiude con appena sei punti, decisamente pochi rispetto alle medie cui è abituato.