La nuova avventura di Isaiah Thomas con la maglia dei Cleveland Cavaliers è nata sotto una cattiva stella. Prelevato dai Cavs nell’ambito della trade che ha portato Kyrie Irving ai Boston Celtics, il quarto classificato nella graduatoria dell’MVP dello scorso anno ha deluso e non poco le aspettative sul suo conto fino a questo momento. Prima l’infortunio che lo ha tenuto fuori fino a inizio gennaio, poi una serie di prestazioni decisamente deludenti, di pari passo con un andamento terrificante della squadra nell’ultimo mese.

In molti hanno relazionato il progressivo e sempre più incessante declino tra gennaio e febbraio della franchigia dell’Ohio al ritorno in campo del classe ’89, addossando proprio a quest’ultimo le principali responsabilità per un percorso da film horror di Cleveland, capace di perdere nove delle ultime quindici partite disputate, di cui sette su tredici con l’ex playmaker dei Boston Celtics in campo.

Dal punto di vista difensivo, poi, l’inserimento di IT in quintetto non ha fatto altro che peggiorare una situazione già piuttosto compromessa, visto che i Cavaliers hanno già messo in mostra i loro numerosi limiti difensivi ben prima del rientro di Thomas. Quest’ultimo ha dimostrato di non poter convivere in quintetto con Kevin Love, attualmente ai box per circa 6-8 settimane per una frattura alla mano sinistra, in quanto la fase difensiva ne risente e non poco. Nelle tredici partite con The Little Guy in campo, soltanto in un’occasione Cleveland ha concesso meno di 100 punti, nel match vinto 91-89 contro i Miami Heat, subendo inoltre la bellezza di 148 punti in casa agli Oklahoma City Thunder (non accadeva dal 2002 che i Cavs incassassero almeno 140 punti in una gara).

Se all’inizio in molti pensavano che col passare del tempo Thomas si sarebbe integrato e avrebbe ritrovato la fiducia che aveva prima dell’infortunio riportato nella serie delle finali di Conference perse dai Boston Celtics proprio contro i Cleveland Cavaliers, dopo circa un mese le cose non sembrano essere cambiate. Le sue deludenti percentuali al tiro dal campo (36,4%) e dalla lunga distanza (23,7%), unite a medie non certo irresistibili per ciò che concerne punti (15,2) e assist (4,1), dunque, potrebbero portare Cleveland a valutare la cessione del giocatore prima che il suo contratto scada. Diamo un’occhiata a cinque squadre in cui IT potrebbe rilanciarsi e ritrovare sé stesso.

 

MEMPHIS GRIZZLIES – Dopo un’ottima partenza stagione, i Grizzlies sono calati vistosamente nel rendimento e nei risultati dopo gli infortuni di Mike Conley prima (assente da metà novembre e fuori per tutto il resto della stagione) e Chandler Parsons poi, che hanno dato luogo a una serie impressionante di risultati negativi. A pagare per tutti è stato coach David Fizdale, esonerato nella prima parte della regular season attualmente in corso. Dopo sette qualificazioni consecutive ai playoff, Memphis sembra pronta a ricostruire, magari puntando qualche scelta al Draft. Attualmente relegati ai margini della Western Conference con 18 vittorie e 33 sconfitte, i Grizzlies potrebbero perdere numerosi giocatori, tra cui Marc Gasol e Tyreke Evans. Entrambi questi ultimi due giocatori farebbero molto comodo ai Cleveland Cavaliers, in particolare il secondo, e in un’eventuale trade Thomas potrebbe essere la pedina giusta per convincere Memphis.

 

SACRAMENTO KINGS – Non è da escludere un ritorno in California per The Little Guy, che con la maglia dei Sacramento Kings, che lo selezionarono con la sessantesima ed ultima scelta al Draft 2011, ha disputato le prime tre stagioni della sua carriera, facendo registrare complessivamente medie di 15,3 punti, 2,5 rimbalzi e 4,8 assist per partita. In cambio, i californiani potrebbero mettere sul piatto veterani come George Hill, già accostato nei giorni scorsi a Cleveland, e Zach Randolph, che potrebbe essere una buona arma dalla panchina per la franchigia dell’Ohio, soprattutto dopo l’infortunio occorso a Kevin Love. Il classe ’81 potrebbe essere tentato dall’opportunità di giocarsi le proprie chance di vincere il primo anello della sua carriera, piuttosto che giocare a sprazzi (i Kings infatti hanno una singolare politica sui veterani, ossia ne fanno riposare un paio per partita) in una squadra che non ha più nulla da chiedere a questa stagione.

 

DALLAS MAVERICKS – Altra squadra che si appresta a ricostruire dalle ceneri della gloriosa era segnata dal titolo vinto nel 2011 grazie in particolar modo al suo leader Dirk Nowitzki, i Dallas Mavericks sono attualmente penultimi ad ovest (17-36), sopra soltanto ai Sacramento Kings (16-36). A lasciare il Texas, tra i tanti, dovrebbe essere anche Wesley Matthews, un 3-and-D player che farebbe molto comodo ai Cleveland Cavaliers. Questi ultimi potrebbero ricevere anche Nerlens Noel, ormai fuori dai piani dei Mavs e scommessa intrigante su cui puntare. Al contempo, Isaiah Thomas potrebbe essere la spalla ideale per il giovane e talentuoso rookie Dennis Smith jr., uno degli elementi principali su cui si fonderà la ricostruzione dei Mavericks.

 

CHARLOTTE HORNETS – La stagione degli Charlotte Hornets è stata fin qui piuttosto travagliata e, dopo le sempre più insistenti voci di un imminente rebuilding, poi smentite dal proprietario Michael Jordan, molte squadre hanno mostrato interesse per il giocatore più allettante della franchigia della Carolina del Nord, ossia Kemba Walker. Tra le tante, spiccano proprio i Cleveland Cavaliers, che potrebbero scambiare Isaiah Thomas per convincere gli Hornets a privarsi del proprio punto di riferimento principale. In alternativa, i Cavs potrebbero ricevere Nicolas Batum, giocatore che potrebbe adattarsi molto bene al contesto e rappresentare un’alternativa piuttosto significativa, anche e soprattutto perché in grado di giocare sia come ala piccola che come guardia tiratrice.

 

CHICAGO BULLS – I Chicago Bulls sono una delle squadre maggiormente indiziate ad ottenere una delle prime cinque scelte al prossimo Draft e presumibilmente cercheranno di liberarsi di qualche contratto pesante dei veterani, continuando la propria opera di ricostruzione fondata sui tanti giovani talenti già presenti in rosa (Markkanen, Dunn, Valentine e LaVine su tutti). Per far ciò che questo avvenga, dovrebbero liberarsi di Bobby Portis e Robin Lopez, ottenendo in cambio Channing Frye e Iman Shumpert. L’eventuale approdo di Isaiah Thomas nella Windy City permetterebbe al giocatore di tentare di rilanciarsi con una pressione decisamente minore. Oltre a ciò, i Bulls avrebbero molti più soldi da spendere nella prossima off season e tornerebbero ad avere una garanzia nel ruolo di playmaker, che gli manca da quando Derrick Rose si infortunò per la prima volta.