Storicamente i Los Angeles Clippers non sono una di quelle squadre capaci di attrarre i giocatori più forti della lega e non sono mai stati in grado di competere per l’anello. Oltre a ciò, spesso e volentieri hanno scelto in maniera discutibile al Draft e, recentemente, hanno fatto un’eccezione con Blake Griffin, selezionato con la prima scelta assoluta nel 2009 e spedito poche settimane fa ai Detroit Pistons.

 

Nel 2011 arrivò Chris Paul a comporre un gran duo con Donkey Kong, dopo essere stato a un passo dai Los Angeles Lakers, ma nemmeno con CP3 la seconda squadra di L.A. (così chiamata in virtù dei tanti successi dei rivali gialloviola in opposizione ai numerosi fallimenti dei Clippers) è riuscita a scrivere il proprio nome nella storia.

 

Eppure le cose potrebbero cambiare: in virtù della già citata cessione di Blake Griffin, già adattatosi più che positivamente in quel di Detroit, i Clippers hanno liberato tanto spazio salariale e nella prossima free agency cercheranno presumibilmente di accaparrarsi un giocatore di gran livello attorno cui ricostruire e fare in modo di far entrare la franchigia nella storia del basket a stelle e strisce.

 

La prossima estate saranno unrestricted free-agents giocatori del calibro di Kyrie Irving, Jimmy Butler, Kawhi Leonard e Klay Thompson, alcune delle stelle più ambite della lega. Oltre a loro, anche LeBron James potrebbe ritrovarsi a discutere e ad ascoltare le proposte di varie squadre, visto che sembra intenzionato a non esercitare la player option con i Cleveland Cavaliers e a testare la free agency.

 

Per ciò che concerne la guardia dei Golden State Warriors, le indiscrezioni secondo cui questi ultimi sarebbero intenzionati a mettere nel mirino LeBron James non escludevano un possibile addio del numero 11 alla franchigia californiana, che per potersi permettere un giocatore del calibro di The King dovrebbe per forza di cose liberare il proprio spazio salariale. Tra Stephen Curry, Kevin Durant e lo stesso Klay Thompson, dunque, in molti davano proprio quest’ultimo tra i principali candidati a lasciare Golden State.

 

Non è dello stesso avviso, però, il padre del formidabile tiratore originario proprio di Los Angeles, Mychal Thompson, che ha categoricamente smentito un possibile addio ai Warriors di suo figlio, sostenendo che Klay sia molto felice del suo ruolo a Golden State, di poter giocare per vincere numerosi titoli condividendo il parquet con i due ex MVP Curry e Durant, tant’è che non esclude l’ipotesi che il classe ’90 decida di restare a vita in quel di Oakland.

 

Ciò vale anche nel caso in cui una squadra fosse pronta a dargli le chiavi della squadra e a renderlo il proprio uomo franchigia, come molto probabilmente avrebbero intenzione di fare proprio i Clippers, in quanto Klay Thompson, a detta di suo papà Mychal, si trova bene nella Bay Area e con tutta la squadra e gli piacerebbe giocare anche nel nuovo stadio a San Francisco dove presto si trasferiranno i Warriors.

 

Il destino del prodotto di Washington State, selezionato con l’undicesima scelta assoluta al Draft 2011 da Golden State, è interamente in mano alla franchigia della Baia, che dal canto suo dovrà fare valutazioni ben precise, in particolar modo di carattere economico. L’anno prossimo, infatti, Durant potrà rinunciare al secondo anno del suo contratto e firmare un accordo simile a quello stipulato da Curry l’estate scorsa, andando a superare anch’egli i 200 milioni di dollari.

 

Semmai i Warriors dovessero decidere di vendere Thompson, i Clippers non si farebbero pregare, forti della presenza di Jerry West, che da consulente di Golden State volle fortemente che la squadra californiana scegliesse lo stesso Thompson con l’undicesima scelta assoluta al Draft 2011 e, inoltre, fu l’unico ad opporsi a una trade che avrebbe mandato Big Smokey a Minnesota in cambio di Kevin Love, prima che quest’ultimo approdasse ai Cleveland Cavaliers.

 

Ad oggi, però, appare piuttosto complicato ipotizzare una partenza per Thompson, punto di riferimento imprescindibile dello scacchiere di Steve Kerr e sempre più radicato nel contesto vincente e ambizioso di Golden State. In ottica futura, però, la pista Los Angeles, sponda Clippers, è da tenere in forte in considerazione, soprattutto se l’Hall of Famer e due volte dirigente dell’anno Jerry West rimarrà in quel di L.A. almeno per i prossimi due anni.