L’ultimo giorno di mercato ha regalato non poche emozioni, tra scambi tanto inattesi quanto clamorosi, tra cui quello che ha portato Isaiah Thomas a vestire la maglia dei Los Angeles Lakers dopo pochi mesi trascorsi in quel di Cleveland. I Cavaliers hanno recitato un ruolo di primo piano prima della trade deadline, piazzando IT in California insieme a Channing Frye e ad una scelta al primo giro del prossimo Draft in cambio di Jordan Clarkson e Larry Nance jr.

 

Quest’ultimo è un figlio d’arte e gioca nello stesso ruolo di suo padre, che dal 1988 al 1994 indossò la maglia dei Cleveland Cavaliers dopo aver disputato sette stagioni con quella dei Phoenix Suns. Nel corso del suo penultimo anno di carriera, Larry Nance, allora quasi 34enne, diventa padre di Larry Nance jr., che nasce ad Akron, proprio come LeBron James, suo nuovo compagno di squadra. Uno stimolo in più non da poco per l’ex Lakers, che avrà una voglia matta di difendere i colori della squadra della sua città natale.

 

Classe 1993, il prodotto di Clemson è un lungo che si contraddistingue per un ottimo dinamismo, una grinta fuori dal comune e una gran capacità di effettuare schiacciate da applausi: in questo senso, a dir poco memorabile quella nel match perso all’overtime contro i Golden State Warriors allo Staples Center, in cui riuscì a schiacciare a canestro eludendo in grande stile il tentativo di opposizione di un certo Kevin Durant.

 

Il 25enne è stato chiamato a partecipare allo Slam Dunk Contest, la gara delle schiacciate, che si terrà proprio in quel di Los Angeles sabato prossimo. Nance jr. sfiderà Dennis Smith jr., Victor Oladipo e Donovan Mitchell, quest’ultimo chiamato a rimpiazzare l’infortunato Aaron Gordon. Dopo l’All-Star break, la ventisettesima scelta del Draft 2015 potrà concentrarsi ancor meglio sulla sua nuova avventura, in cui avrà l’opportunità di giocarsi le sue chance nella squadra in cui suo padre ha militato per sei stagioni.

 

Un’intrigante ed affascinante obiettivo per il giovane e talentuoso Larry Nance jr., che a Los Angeles ci ha messo ben poco tempo a dimostrare di valere sicuramente di più di una ventisettesima scelta del primo turno, ma non è ancora riuscito a compiere quel tanto agognato salto di qualità necessario per elevare ancor più il proprio modo di giocare. In un contesto come quello di Cleveland, con i Cavaliers in difficoltà ma pur sempre tra le favorite per la vittoria dell’anello, il classe ’93 potrebbe dimostrare di meritarsi un’opportunità del genere, che di certo non avrà intenzione di gettare al vento.

 

Nel frattempo, trascinati da LeBron James, i Cavs hanno raccolto due vittorie nelle ultime due partite giocate, superando rispettivamente i Minnesota Timberwolves tra le mura amiche e gli Atlanta Hawks in trasferta. La presenza di un giocatore del calibro di The King non potrà che far bene a Nance jr., un buon giocatore che ha bisogno di imparare e apprendere dai più esperti per migliorare sempre di più, soprattutto se si tratta di uno che in carriera ha vinto praticamente di tutto, battendo quasi tutti i record battibili.

 

Con l’infortunio occorso recentemente a Kevin Love e la partenza di Jae Crowder, direzione Utah Jazz insieme a Derrick Rose nell’ambito della trade che ha portato Rodney Hood e George Hill in quel di Cleveland e Iman Shumpert e Joe Johnson ai Sacramento Kings, inoltre, l’ex Lakers può rappresentare una pedina importante per coach Tyronn Lue, che potrà alternarlo con uno dei punti di riferimento principali della second unit, Jeff Green, risorsa imprescindibile per la panchina dei Cavs.

 

Dopo la bufera causata dalle tante polemiche e dalle trade inizialmente mal digerite, in casa Cavs potrebbe essere tornato il sereno: le due vittorie consecutive fanno sperare in un’imminente risalita per la franchigia dell’Ohio, che contro gli Hawks si è imposta in trasferta pur senza schierare nemmeno uno dei nuovi acquisti. Nel frattempo, Larry Nance jr. si prepara a debuttare con la sua nuova squadra, riuscendo a ripercorre una tappa già percorsa più di vent’anni fa da suo padre e, soprattutto, tornando a casa, nel suo Ohio e nella sua Cleveland, poco distante da Akron.

 

Al di là del fascino dell’operazione di mercato, indubbiamente allettante e conveniente per i Cavs sia dal punto di vista tecnico che per quanto riguarda quello economico, però, bisogna sottolineare che non tutti i giocatori che hanno indossato la maglia della squadra della propria città hanno lasciato un buon ricordo: basti pensare, ad esempio, all’altalenante esperienza di Carmelo Anthony in quel di New York con i Knicks o al breve ma con tanti bassi e pochi alti anno trascorso da Dwyane Wade con i Chicago Bulls.

 

Ciò detto, Nance jr. potrebbe ritagliarsi uno spazio importante tra le fila dei Cavaliers e, soprattutto, avrà finalmente la chance di disputare i playoff, visto che nei suoi primi tre anni di carriera i Los Angeles Lakers non vi si sono mai qualificati. Riuscirà il classe ’93, insieme all’altro arrivato da L.A., Jordan Clarkson, e ai tanti nuovi volti a fare meglio dei nomi ceduti dai Cavs prima della trade deadline (Thomas e Crowder su tutti) e a riportare definitivamente il sereno nell’Ohio?