Prosegue la marcia positiva degli Houston Rockets, che centrano la tredicesima vittoria consecutiva e blindano il primato ad Ovest, rendendo momentaneamente vano il successo dei Golden State Warriors al Madison Square Garden con i New York Knicks. La squadra guidata da Mike D’Antoni si impone per 96-85 alla Vivint Smart Home Arena contro gli Utah Jazz, non senza difficoltà. Per buona parte della gara, infatti, i padroni di casa tengono in mano il pallino del gioco e controllano la situazione senza particolari patemi d’animo, per poi farsi sorpassare nel finale. Sugli scudi i soliti James Harden e Chris Paul, spicca la prova offerta in uscita dalla panchina da Luc Mbah a Moute, mentre ai padroni di casa non bastano Ricky Rubio, Rudy Gobert e il rookie Donovan Mitchell.
HOUSTON ROCKETS
CHRIS PAUL: 7
Non risulta impeccabile al tiro (5/13 dal campo e 1/4 da dietro l’arco), ma offre il solito apporto di qualità e sostanza, rivelandosi imprescindibile per i suoi, soprattutto nelle fasi decisive della gara. Per CP3 15 punti, 6 rimbalzi, 7 assist e 3 palle recuperate.
JAMES HARDEN: 7,5
Il fatto che sia il miglior scorer dei suoi non fa più notizia. Parte in maniera tutt’altro che positiva, ma si riscatta col prosieguo della gara e chiude con una doppia doppia da 26 punti, 11 rimbalzi e 5 assist, lasciando a desiderare dalla lunga distanza (1/5), ma tirando con grande efficienza dal campo (8/13) e dalla lunetta (9/12). Inoltre, fa registrare tre palle recuperate.
TREVOR ARIZA: 6
Poco preciso al tiro rispetto al solito (3/13 dal campo e 3/9 dalla lunga distanza), ha il merito di lottare dall’inizio alla fine, totalizzando 9 punti e 3 rimbalzi. Prestazione non certo esaltante, ma le sue tre triple arrivano in un momento piuttosto complicato della gara e permettono ai Rockets di venir fuori da una situazione intricata.
LUC MBAH A MOUTE: 7,5
Prestazione da incorniciare quella del camerunese ex Philadelphia Sixers, che non sbaglia praticamente nulla, mettendo a referto ben 17 punti in 29′ disputati in uscita dalla panchina, 3 rimbalzi, una palla recuperata e una stoppata, tirando con 7/7 dal campo, 2/2 da tre punti e 1/1 dalla linea dei tiri liberi e totalizzando un plus/minus di +16.
NENE: 6,5
In virtù dell’assenza di Clint Capela, D’Antoni gli concede 20′ dalla panchina e lui li sfrutta a dovere, totalizzando 9 punti, 5 rimbalzi, un assist e 3 palle recuperate, tirando col 50% dal campo (3/6) e con il 60% dalla lunetta (3/5) e offrendo il solito mix di grinta e carattere.
UTAH JAZZ
RICKY RUBIO: 6
Come di consueto, mette in campo tanta grinta ed energia positiva per i suoi compagni, riuscendo a dare loro un contributo piuttosto significativo: in 27′ di impiego totalizza 14 punti, 3 rimbalzi, 5 assist, una palla recuperata e una stoppata, con un buon 4/10 al tiro (40%) e un più che positivo 2/4 da dietro l’arco (50%).
DONOVAN MITCHELL: 5,5
Nella prima fase del match, in cui Utah domina in lungo e in largo, recita un ruolo da assoluto protagonista, per poi calare nel momento in cui i Rockets reagiscono con gran carattere: chiude con 16 punti, 2 rimbalzi, 4 assist, 3 palle recuperate e ben 8 perse, tirando col 40% dal campo (6/15) e con un pessimo 1/9 da dietro l’arco (11,1%).
JAE CROWDER: 6
L’ex Cleveland Cavaliers sembra essersi adattato alla grande in quel di Salt Lake City, dove ha trovato la sua dimensione ideale. Anche contro i Rockets, ha un ottimo impatto sulla gara in uscita dalla panchina, facendo registrare 12 punti, 6 rimbalzi, 5 assist e una stoppata, seppur tirando con scarsa precisione (4/15 dal campo e 2/8 dalla lunga distanza).
JOE INGLES: 4,5
Inizia col piede giusto, per poi andare sempre più in difficoltà e chiudere la sua serata con un poco incoraggiante 1/6 al tiro (1/5 dalla lunga distanza e 0/1 in area), con 6 punti, 3 rimbalzi, 3 assist e altrettante palle perse in poco più di mezzora.
RUDY GOBERT: 6,5
Solita prestazione da trascinatore in entrambe le fasi per il centro francese, che totalizza 17 punti, 6 rimbalzi, 2 stoppate, una palla recuperata e un assist, tirando in maniera a dir poco impeccabile e dando un contributo essenziale ai suoi Jazz (87,5% al tiro con 7/8 dal campo).