Con le Finals che sembrano ormai destinate ad incoronare campioni per la seconda volta consecutiva i Golden State Warriors, essendo la serie con i Cleveland Cavaliers attualmente sul 3-0 per i detentori del titolo, LeBron James si avvia a perdere la sua sesta finale in carriera su nove disputate.

 

Una sconfitta inevitabile per King James, che ha comunque dimostrato ancora una volta al mondo intero di essere il numero uno della lega, ma ha potuto fare davvero poco per usurpare dal trono i Warriors. Senza di lui, quasi sicuramente i Cavs non avrebbero avuto la forza per reagire nelle combattutissime serie con Indiana Pacers e Boston Celtics, entrambe vinte per 4-3, così come non avrebbero sweepato i Toronto Raptors primi ad Est in regular season.

 

Dopo aver dato il massimo per coronare il sogno di vincere un anello con Cleveland, risultando l’autentico protagonista della storica cavalcata dei suoi culminata con la rimonta da 3-1 per i Warriors a 4-3 per i Cavaliers nel 2016, James ha dovuto fare i conti dapprima con la brusca partenza di Kyrie Irving, che ha indebolito e non poco il roster dei suoi, incapaci di poi di rinforzarsi adeguatamente prima della trade deadline.

 

The King, dunque, valuterà la miglior soluzione possibile per competere sin da subito per l’anello e, in questo senso, sembra intenzionato ad ascoltare le proposte di quattro contender, due per Conference: i Boston Celtics e i Philadelphia Sixers ad Est e gli Houston Rockets e proprio i Golden State Warriors ad Ovest. Non è da escludere, inoltre, l’opzione Los Angeles Lakers, così come una permanenza in Ohio.

 

Secondo l’amico ed ex compagno di squadra ai Miami Heat Chris Bosh (due titoli in quattro anni col Big Three composto da lui, James e Wade), però, il quattro volte MVP avrebbe già le idee chiare sul proprio futuro: “LeBron si trasferirà agli Houston Rockets, sarà come il nuovo film degli Avengers, 100 supereroi dei Golden State Warriors contro gli Houston Rockets”, ha dichiarato l’ex Toronto Raptors.

 

La soluzione caldeggiata da Bosh è piuttosto complicata sia dal punto di vista economico (Chris Paul potrebbe richiedere il massimo salariale per rinnovare, il pesante contratto di Ryan Anderson non è facile da piazzare e anche a Clint Capela spetterà un sostanzioso aumento di ingaggio) che per ciò che concerne vari aspetti tecnico-tattici.

 

LeBron, infatti, tiene molto tempo la palla in mano ed è lui a gestire la stragrande maggioranza dei possessi di Cleveland, un compito che a Miami divideva con Dwyane Wade e in Ohio con Kyrie Irving: a Houston ci sono già due portatori di palla eccezionali, Chris Paul (da molti indicato come il miglior ball handler della lega) e James Harden, suo principale sfidante per il premio di MVP della regular season.

 

L’innesto di un campione che non può non stare sotto i riflettori, dunque, rischierebbe di stravolgere i meccanismi di gioco dei texani e di far perdere loro pezzi importanti del mosaico, tra cui in particolar modo Clint Capela, ma anche P.J. Tucker. Tra qualche settimana, LeBron scioglierà le riserve sul proprio futuro: nel frattempo, in molti provano a delineare il futuro del classe ‘84 di Akron: l’idea di Bosh si tramuterà presto in realtà?