Snodo cruciale per il futuro di Anthony Davis, che da un bel po’ di tempo è il nome più chiacchierato del mercato NBA: tante le squadre desiderose di sferrare l’assalto per quello che è considerato uno dei migliori giocatori della lega e che è ormai in procinto di lasciare i New Orleans Pelicans.

The Brow, infatti, ha richiesto ufficialmente di essere scambiato e di non avere intenzione di negoziare un nuovo accordo con la franchigia della Louisiana (quello attuale scadrà al termine della stagione 2019-2010). Il nativo di Chicago, del resto, qualche settimana fa aveva dichiarato che avrebbe anteposto la possibilità di competere per il titolo a quella di strappare un contratto a cifre stellari.

Sulle sue tracce ci sono da tempo i Los Angeles Lakers e i Boston Celtics, che potrebbero darsi battaglia per convincere NOLA a privarsi del loro principale punto di riferimento nonché uomo franchigia: entrambe hanno dalla loro scelte e giovani appetibili (Kuzma, Ingram, Hart, Lonzo e Zubac i gialloviola, Brown, Rozier, Smart e Tatum i biancoverdi), ma dovranno battere la concorrenza di tante altre franchigie.

Il suo agente Rich Paul ha spiegato le motivazioni alla base della decisione del suo assistito: “Anthony vuole giocare in una squadra che possa permettergli di competere per il titolo con continuità. È stato onesto e diretto con i compagni e la società, penso sia la miglior decisione nell’interesse di entrambe le parti in causa.”

New Orleans, che rischia di non prendere parte ai playoff quest’anno, vista la deficitaria situazione in classifica (terzultimo posto a Ovest con 22 vittorie e 28 sconfitte), deve ormai arrendersi all’idea di lasciar partire Davis e ricominciare daccapo, senza la propria stella, nemmeno un anno dopo aver perso DeMarcus Cousins, che ha firmato coi Golden State Warriors la scorsa estate.

Resta da verificare, però, dove proseguirà la carriera del cinque volte All-Star, dato che l’interesse nei suoi confronti è altissimo. Attualmente sotto contratto fino al 2021 (25.4 milioni di dollari quest’anno e 27.1 il prossimo, con player option da 28.7 milioni per il 2020-2021), Davis scatenerà un’asta che coinvolgerà gran parte delle trenta squadre della lega a stelle e strisce.

I Boston Celtics, che da tempo lo monitorano e sognano di ingaggiarlo, non possono prelevarlo adesso via trade, a meno che non decidano di fare a meno di Kyrie Irving (ipotesi a dir poco remota), che per questioni contrattuali non può far parte dello stesso roster di Davis quest’anno (entrambi, infatti, hanno firmato un contratto con la Rose Rule).

Se i Brooklyn Nets e i Miami Heat appaiono destinazioni improbabili, così come Houston Rockets, Golden State Warriors, Oklahoma City Thunder e Portland Trail Blazers, potrebbero invece provare a dire la loro i New York Knicks e i Los Angeles Clippers, principali insidie per i Lakers.

La franchigia della Grande Mela potrebbe mettere sul piatto i giovani Kevin Knox, Frank Ntilikina e Mitchell Robinson, ma soprattutto la prima scelta del prossimo Draft (se non dovesse essere protetta, potrebbero quindi lasciarsi scappare uno tra Zion Williamson e R.J. Barrett), mentre i rivali dei Lakers potrebbero proporre Shai Gilgeous-Alexander, Tobias Harris, altri assets, una seconda scelta del Draft 2019 e una prima scelta del Draft 2021.

Meno realistiche, invece, appaiono le piste Chicago Bulls, che sarebbe una destinazione affascinante (Davis è nato proprio nella Windy City), ma costringerebbe i Tori a privarsi di numerose scelte e del rookie Wendell Carter jr., e San Antonio Spurs, altra meta piuttosto intrigante: gli Speroni, infatti, dovrebbero lasciar partire DeMar DeRozan e altri due giocatori, oltre a inserire due prime scelte del prossimo Draft.

I Lakers, da molti considerati i favoriti per AD, dal canto loro, dovrebbero dire addio ad almeno tre tra Lonzo Ball, Kyle Kuzma, Ivica Zubac, Brandon Ingram e Kentavious Caldwell-Pope (nel pacchetto dovrà esserci anche la prima scelta del Draft in programma il prossimo giugno). Il 7 febbraio si concluderà il mercato, con Davis sotto i riflettori: ne vedremo delle belle.