Buona la prima per gli Houston Rockets, che in gara-1 del primo turno asfaltano gli Utah Jazz tra le mura amiche. Al Toyota Center, infatti, i padroni di casa si impongono senza particolari patemi d’animo per 122-90, dominando in lungo e in largo sin dalla palla a due contro la miglior difesa della regular season da poco conclusasi.

I Rockets tirano con un ottimo 50.5% dal campo (48/95) e col 37% da dietro l’arco (15/41), aggiudicandosi il duello sotto le plance (42 rimbalzi contro i 41 catturati dai Jazz, 6 stoppate a fronte delle 2 totalizzate dagli ospiti) e tirando appena 12 liberi (92% con 11/12), contro i 27 tirati da Utah (85% con 23/27).

La squadra di Quin Snyder tira con un pessimo 26% da dietro l’arco (7/27) e non va oltre il 39% dal campo (30/77), perdendo il confronto con i texani anche per ciò che concerne l’impatto della second unit: 18 punti per quella dei Jazz, quasi il doppio (35) per quella dei Rockets, che mandano ben 7 giocatori in doppia cifra (tutto il quintetto più House e Faried).

UTAH JAZZ

RICKY RUBIO: 6

Prestazione tutto sommato positiva per il playmaker spagnolo, che l’anno scorso aveva saltato la serie di playoff coi Rockets in seguito a un infortunio: per lui 15 punti, 3 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi col 45.5% dal campo (5/11).

DONOVAN MITCHELL: 5,5

Nonostante non tiri benissimo dal campo (39% con 7/18), il sophomore classe ’96 risulta il secondo miglior marcatore dei suoi con 19 punti e mette a referto anche 5 rimbalzi e un recupero col 43% dalla lunga distanza (3/7), pur non riuscendo a incidere com’è abituato a fare.

JOE INGLES: 5

Partita decisamente sottotono per il veterano australiano, solitamente ben più decisivo: per lui, infatti, appena 3 punti, 4 rimbalzi, 5 assist e 2 palle recuperate col 25% dal campo (1/4).

DERRICK FAVORS: 6,5

Dà il suo apporto alla causa e offre una prova incoraggiante, chiudendo a quota 13 punti, 6 rimbalzi, 3 assist, una palla recuperata e una stoppata col 62.5% al tiro (5/8) e risultando l’unico con un plus/minus positivo tra le file dei Jazz.

RUDY GOBERT: 7

Prestazione più che degna di nota per il Defensive Player of the Year in carica, che fa registrare una doppia doppia da 22 punti (career-high ai playoff), 12 rimbalzi, un assist e una stoppata con l’80% dal campo (8/10).

HOUSTON ROCKETS

CHRIS PAUL: 6,5

CP3 non parte alla grande ma riesce a riscattarsi in brevissimo tempo, facendo registrare 14 punti, 3 rimbalzi, 7 assist, una palla recuperata e una stoppata col 58% dal campo (7/12) e dettando i tempi di gioco con una precisione da orologio svizzero.

JAMES HARDEN: 7,5

Il Barba guida i suoi con autorevolezza e personalità, dicendo la sua anche in fase difensiva e riuscendo a lasciare il segno nonostante i tanti falli commessi: l’MVP va vicino alla tripla doppia, mettendo a referto 29 punti, 8 rimbalzi, 10 assist e una stoppata.

ERIC GORDON: 7

L’ex Clippers e Pelicans è in gran forma e ci tiene a farlo vedere anche ai playoff: 17 punti, 3 rimbalzi, un assist e 2 stoppate col 50% al tiro (5/10) e il 60% dalla lunga distanza (3/5) per lui in gara-1.

P.J. TUCKER: 7

Fattore imprescindibile per i suoi Rockets, il veterano ex Raptors e Suns fa la differenza sia in attacco che in difesa, chiudendo la sua serata con 11 punti, 4 rimbalzi, 3 assist e 2 palle recuperate col 50% dal campo (4/8) e il 43% da dietro l’arco (3/7).

CLINT CAPELA: 7

Il centro svizzero non si sottrae al confronto con Gobert e manda in scena una gran prestazione su entrambi i lati del campo, facendo registrare una doppia doppia da 16 punti, 12 rimbalzi, 2 assist e una stoppata col 61.5% al tiro (8/13) e il miglior plus/minus della serata (+24).