I duelli tra le grandi leggende della storia del gioco sono uno dei temi di discussione che tiene sempre banco. Spesso, infatti, molti si chiedono come andrebbero a finire dei confronti tra giocatori di epoche diverse (ad esempio, una sfida tra il miglior difensore degli anni ‘60, Bill Russell, e il miglior attaccante dei 2000, Kobe Bryant).

Quest’ultimo, nel corso della sua lunga e gloriosa carriera, ha avuto modo di fronteggiare alcuni dei più grandi di sempre, tra cui in particolar modo LeBron James, Dirk Nowitzki, Dwyane Wade e, sì, anche Michael Jordan. Kobe, infatti, entrò nella lega nel 1996, quando MJ aveva 33 anni e si apprestava a disputare il suo secondo anno dal ritorno in NBA, l’undicesima in totale. Il nativo di Filadelfia non ha mai fatto mistero della sua ammirazione per lo storico numero 23 dei Chicago Bulls, di cui molti lo ritengono degno erede. 

I due si sono sfidati per la prima volta all’All-Star Game nel 1998 al Madison Square Garden di New York, con Bryant, al debutto assoluto, a rappresentare la selezione della Western Conference e Jordan, alla sua dodicesima partecipazione all’evento, tra le file della Eastern Conference: il match si concluse con la vittoria della squadra di Est per 135-114.

Jordan chiuse a quota 23 punti, 6 rimbalzi, 8 assist e 3 palle recuperate col 56% dal campo (10/18) in 32’, nonostante avesse la febbre, aggiudicandosi inoltre il terzo ed ultimo MVP dell’All-Star Game della sua carriera, mentre Kobe – il più giovane All-Star di sempre – mise a referto 18 punti, 6 rimbalzi, un assist e 2 recuperi col 44% al tiro (7/16) in 22’. 

“Penso che il suo rispetto e apprezzamento nei miei confronti siano cresciuti quel giorno in cui ci fronteggiammo all’All-Star Game. Non mi sono mai tirato indietro in situazioni del genere, non lo feci nemmeno in quel caso. Non mi sottrassi al confronto, lo volli fortemente.”, ha commentato in merito Kobe Bryant, che l’8 febbraio 1998 – giorno dell’All-Star Game – aveva appena 19 anni (ne avrebbe compiuti 20 il successivo 23 agosto).