Dopo essere stato senza squadra per poco più di un anno, con tante indiscrezioni sul suo futuro che si sono susseguite per settimane e settimane, senza però concretizzarsi, Carmelo Anthony ha deciso di ripartire dai Portland Trail Blazers, con cui ha raggiunto l’accordo per un contratto annuale non garantito, che dal prossimo 7 gennaio potrà essere esteso fino al termine della stagione qualora il nativo di Brooklyn dovesse ancora militare nella squadra guidata da Terry Stotts. La franchigia dell’Oregon lo aveva già messo più volte nel mirino nelle scorse stagioni.

Classe ‘84, Melo ha disputato la sua ultima gara in NBA in ordine cronologico poco più di un anno fa, lo scorso 8 novembre, con la maglia degli Houston Rockets contro i suoi ex Oklahoma City Thunder (per lui appena 2 punti con 1/11 al tiro e 0/6 da tre), separandosi dai Razzi dopo appena dieci presenze in stagione con 13.4 punti e 5.4 rimbalzi di media col 40% dal campo. Gli stessi Thunder lo avevano ceduto agli Hawks in cambio di Dennis Schröder nell’estate 2018, con Atlanta che lo aveva poi tagliato dal roster, permettendogli di accordarsi coi Rockets per un anno al minimo salariale.

Il 35enne aveva provato a rilanciarsi agli ordini di Mike D’Antoni, con cui aveva già lavorato ai New York Knicks, ritrovando inoltre il suo amico fraterno Chris Paul, ma era stato capace di mettere in mostra il suo talento soltanto a sprazzi e non si sentiva troppo a suo agio a ricoprire il ruolo di alternativa di lusso in uscita dalla panchina. Quattro le prestazioni da ricordare, rispettivamente contro i Jazz (22 punti, 7 rimbalzi, 2 assist, un recupero e una stoppata con 9/17 dal campo), i Clippers (24 punti, 2 rimbalzi, una palla rubata e 2 stoppate con 6/10 da dietro l’arco), i Nets (28 punti, 4 rimbalzi e una stoppata con 9/12 al tiro e 6/9 dalla lunga distanza) e i Bulls (17 punti e 7 rimbalzi con 8/14 dal campo).

Lo scorso anno, i Rockets avevano cominciato piuttosto male la regular season (1-5 il loro record dopo le prime sei partite). Sorte simile per i Blazers, attualmente terzultimi a Ovest con appena quattro vittorie e ben otto sconfitte nelle prime dodici gare disputate e reduci da due sconfitte di fila. Accostato a numerose squadre nei mesi scorsi, tra cui in particolar modo i Lakers dell’amico LeBron James, gli Heat di Jimmy Butler e i Nets di Kyrie Irving e Kevin Durant, Melo proverà dunque a rimettersi in gioco in NBA in quel di Portland.

Fino a due anni fa, il dieci volte All-Star aveva un contratto da 27 milioni di dollari, nel 2012-2013 era il miglior scorer della lega con 28.7 punti a partita e nel 2017 disputava il suo decimo All-Star Game. Quest’anno, invece, avrà un annuale al minimo salariale, peraltro non garantito. Dopo tante settimane in cui si è allenato da solo, Anthony ha spesso e volentieri ribadito la sua volontà di restare in NBA ed ha finalmente ottenuto la sua occasione. Riuscirà a sfruttarla e a dimostrare ai suoi detrattori che si erano sbagliati sul suo conto?