381 partite e 8.232 punti sono la dimostrazione che, in questa Lega e soprattutto ai Cleveland Cavaliers, Kyrie Irving ha lasciato un’impronta magistrale sul suo percorso. Lasso di tempo in cui, fra il 2011 ed il 2017, ha confermato più agli altri che a sé stesso di essere una delle migliori guardie nell’intero panorama cestistico.

Un processo che lo ha visto crescere individualmente nella prima era post-LeBron James, dove il n. 2 si è caricato sulle spalle una squadra per tre stagioni consecutive guadagnandosi il suo posto nella Lega, per poi coadiuvare lo stesso James nel suo ritorno a Cleveland, sostentamento che ha portato nel 2016 all’epico comeback per la conquista del Titolo. Sì, è pur vero che Boston fu un’esperienza in chiaroscuro, ma almeno in Ohio i ricordi legati ad Irving saranno indelebili per tutti, die-hard fans e non.

È di questa idea un suo ex-compagno di squadra, che di quel gruppo storico ne era una delle pedine fondamentali. Tristan Thompson, il quale sta spendendo finora tutta la sua carriera NBA ai Cavaliers, in una recente intervista ha parlato della spedizione 2016 in NBA, citando in particolare il n. 2:

 “La sua maglia verrà ritirata qui, è parte della storia. Avrà sempre un posto nella franchigia dei Cavaliers“, ha rivelato, senza poi fermarsi. “Lo vedete quel banner sul soffitto? Quello è ciò che lui significa per questa franchigia. Essere chiamato con la #1 porta tante aspettative e lui è andato oltre: è stato un All Star, un MVP dell’All Star Game, un MVP dei mondiali, un campione del mondo e campione olimpico, ha messo quell’incredibile tripla in stepback in gara-7, ha vinto il Rookie of the Year. Ha fatto davvero tantissimo per questa franchigia“.

Apprezzamenti dunque che vanno ben oltre la semplice stima fra giocaoti. Ovviamente al momento la maglia è affidata a Collin Sexton, il quale non brillerà per tecnica e talento, eppure garantisce volontà e dedizione alla causa da vendere, non a caso i Cavs puntano anche su di lui per la loro rinascita.

In una Lega stravolta da estati folli e squadre desiderose di ribalta (tra cui anche i Nets di Kyrie) c’è chi ancora spende belle parole per un suo ex-compagno. E che parole.