L’ultima trade effettuata risale allo scorso 12 luglio, quando gli Houston Rockets prelevarono Russell Westbrook dagli Oklahoma City Thunder in cambio di Chris Paul e scelte future. Nessuno scambio è andato in porto da quel giorno di quasi cinque mesi fa: l’ultima volta che passò così tanto tempo tra uno scambio e l’altro risaliva addirittura al 1968, più di cinquant’anni fa. La scorsa estate, del resto, abbiamo assistito a una free agency ricca di colpi di scena e i numerosissimi contratti firmati nella passata off-season diverranno scambiabili soltanto a partire dal prossimo 15 dicembre.

Tra i tanti giocatori che sembrano destinati a cambiare casacca già nel corso della stagione attualmente in corso, spicca DeMar DeRozan. Quest’ultimo, approdato ai San Antonio Spurs a sorpresa in cambio di Kawhi Leonard (che ha poi vinto il titolo NBA coi Toronto Raptors) nell’estate 2018, sembra infatti intenzionato a lasciare gli Speroni, partiti malissimo quest’anno (7-14 il loro record dopo 21 gare disputate).

La guardia classe ’89 sta viaggiando a 21.6 punti, 5.5 rimbalzi, 4.5 assist e una palla recuperata col 53% dal campo. Da dietro l’arco, invece, il californiano non va oltre il 25% (2/8). Gli Spurs potrebbero essere ormai giunti alla fine del loro ciclo e l’approdo ai playoff quest’anno appare più complicato del previsto. Certo, la stagione è appena iniziata, ma San Antonio potrebbe sfruttare il valore sul mercato dei suoi veterani (oltre a DeRozan, rientrano nella lista anche i vari LaMarcus Aldridge, Patty Mills e Rudy Gay) per iniziare a progettare il futuro.

DeRozan è stato accostato in particolar modo agli Orlando Magic, che sono alla ricerca di uno scorer da affiancare a Nikola Vucevic (agli Spurs potrebbe far comodo Jonathan Isaac, ma potrebbe essere più realistica la pista che porta ai vari Aaron Gordon, Evan Fournier, D.J. Augustin e Khem Birch), e ai Detroit Pistons, che hanno intenzione di rinforzare il proprio reparto guardie. Tra le tante ipotesi affascinanti riguardanti il suo futuro, la più suggestiva è sicuramente quella che riguarda un possibile quanto clamoroso ritorno ai Toronto Raptors, con cui ha giocato dal 2009 al 2018, risultando inoltre il miglior scorer all-time della franchigia canadese con 13.296 punti segnati in 675 presenze (media di 19.7 punti a partita). Per riportarlo a “casa”, i campioni in carica potrebbero essere costretti a mettere sul piatto uno tra Serge Ibaka e Marc Gasol, più una prima scelta al Draft.

Da non scartare nemmeno la pista che porta agli Houston Rockets, che oltreoceano ritengono essere una delle squadre in corsa per il giocatore. Nonostante sia molto amico sia di James Harden che di Russell Westbrook, entrambi nativi di Los Angeles come lui, DeRozan appare il giocatore meno adatto al sistema di gioco dei Razzi, essendo uno dei migliori tiratori della lega dal mid-range, soluzione non vista di buon occhio da coach Mike D’Antoni. Oltre che sul piano tecnico, la possibilità che la nona scelta assoluta al Draft 2009 passi ai Rockets appare piuttosto improbabile anche dal punto di vista economico.

Nel frattempo, DeRozan continua a scendere in campo con gli Spurs, ma pochi giorni fa ha eliminato tutte le foto postate sul suo profilo ufficiale di Instagram. In molti hanno asserito che si trattasse della conferma della sua volontà di lasciare San Antonio (l’attuale numero 10 della squadra di Gregg Popovich, infatti, fece lo stesso quando i Toronto Raptors decisero di cederlo proprio agli Spurs), ma la smentita del giocatore non si è fatta attendere. “Il fatto che abbia cancellato le mie foto non ha nulla a che vedere con una possibile trade, semplicemente non mi sono mai piaciuti i social media. Avrei voluto giocare negli anni ’90, così non avrei mai avuto a che fare con i social.”, ha dichiarato in merito DeRozan.

Il quattro volte All-Star diventerà unrestricted free agent al termine della stagione attualmente in corso nel caso in cui dovesse declinare la player option da poco meno di 28 milioni di dollari per la stagione 2020-2021: non è da escludere che possa rinnovare il proprio contratto prima di un’eventuale trade.