Dopo aver concluso la scorsa stagione alle semifinali di Conference perse contro i Portland Trail Blazers in gara-7, i Denver Nuggets sembrano avere intenzione di provare a ripetere un cammino del genere. Certo, la concorrenza a Ovest è spietata e l’uscita di scena (momentanea) dei Golden State Warriors non basta ad assicurare maggiori possibilità a tante franchigie che da anni sognano il colpo grosso, anche e soprattutto perché in free agency hanno avuto modo di rafforzarsi considerevolmente anche le due squadre di Los Angeles, Clippers e Lakers, gli Houston Rockets e gli Utah Jazz, tra le tante.

Trascinati sempre dal centro serbo Nikola Jokic, che sta viaggiando a medie di 19.3 punti, 9.7 rimbalzi, 6.4 assist e una palla recuperata col 51% dal campo e il 33% da dietro l’arco in 37 presenze, i Nuggets occupano attualmente il secondo posto in classifica nella Western Conference, con un record di 26 vittorie e 11 sconfitte, alle spalle dei soli Los Angeles Lakers (31-7).

Colmare il gap con i gialloviola e con le altre contender che appaiono meglio strutturate per arrivare fino in fondo non sarà affatto semplice, ma di certo Denver proverà a farlo in tutti i modi possibili, iniziando a rinforzare il roster a disposizione di coach Mike Malone per puntare ad arrivare il più in alto possibile e quindi a semplificarsi il cammino in post-season: lo scorso anno, grazie al secondo posto ottenuto all’ultima partita di regular season, i Nuggets riuscirono ad evitare i Golden State Warriors e gli Houston Rockets in semifinale e gli Oklahoma City Thunder al primo turno.

Tra i tanti veterani che potrebbero cambiare aria prima della chiusura del mercato degli scambi, in programma il 6 febbraio, vi è anche J.J. Redick. Messo sotto contratto con un biennale da 26.5 milioni di dollari dai New Orleans Pelicans, il classe ’84 è uno dei migliori tiratori della lega (45% dal campo e 42% da dietro l’arco in carriera) e lo scorso anno ha disputato la miglior stagione della sua carriera con la maglia dei Philadelphia Sixers, mettendo a referto 18.1 punti, 2.4 rimbalzi e 2.7 assist col 44% al tiro e il 40% dalla lunga distanza.

In Louisiana, invece, Redick sta viaggiando a medie di 15.7 punti, 2.9 rimbalzi e 2 assist col 45% dal campo e un ottimo 46.4% da dietro l’arco, seconda miglior percentuale della sua carriera da tre, dietro soltanto al 47.5% fatto registrare nel 2015-2016 con la maglia dei Los Angeles Clippers, seppur con un minor numero di tentativi a partita (5.6 quattro anni fa, 6.8 in questa stagione).

36 anni da compiere il prossimo 24 giugno, Redick è finito nel mirino di tante altre contender, che vorrebbero approfittare della stagione sin qui piuttosto complicata dei New Orleans Pelicans, attualmente penultimi ad Ovest con appena 15 vittorie e ben 26 sconfitte: la scorsa estate, anche e soprattutto in virtù dell’arrivo di giocatori come Redick, si parlava della squadra Alvin Gentry come possibile rivelazione stagionale, ma quelle premesse ormai non ci sono più ed è per questo che scambiare i veterani potrebbe rappresentare la scelta ideale per accelerare il processo di ricostruzione dei Pelicans