Impatto incredibile per T.J. Warren nella bolla di Orlando. La polivalente ala classe ‘93, infatti, sta trascinando i suoi Indiana Pacers (3-0 in quel di Orlando) a suon di prestazioni altisonanti.

Dopo aver messo a referto la bellezza di 53 punti (career-high), 4 rimbalzi, 3 assist e 2 stoppate col 69% dal campo (20/29) e il 75% da dietro l’arco (9/12) nel successo per 127-121 contro i Philadelphia Sixers, l’ex Suns ha fatto registrare una doppia doppia da 34 punti, 11 rimbalzi, 4 assist, 3 palle rubate e 4 stoppate col 54% al tiro (14/26) nella vittoria per 111-100 contro i Washington Wizards e 32 punti, 2 rimbalzi, 3 assist, 3 recuperi e una stoppata col 76.5% dal campo (13/17) e l’80% da tre (4/5) nel 120-109 rifilato agli Orlando Magic.

Ben 119 punti in tre partite, per una media di 39.7 punti a partita (nessuno sin qui ha fatto meglio di lui nella bolla di Orlando) col 65.3% dal campo e il 61% da dietro l’arco: niente male per un giocatore che prima della ripresa della stagione viaggiava sì a ottime medie (18.7 punti, 4 rimbalzi, 1.4 assist, 1.1 recuperi col 53% al tiro e il 37.5% dalla lunga distanza), ma non aveva mai fatto registrare questi numeri da fuoriclasse.

Contro Philadelphia, in occasione della prima partita nella bolla di Orlando, Warren ha anche eguagliato il record per il maggior numero di triple segnate (9) e tiri segnati (9) da un giocatore dei Pacers in una partita. Nell’ultima gara giocata contro i Magic, invece, il 27enne aveva bisogno di 32 punti per eguagliare il record di franchigia per il maggior numero di punti segnati nell’arco di tre partite consecutive, stabilito da Jermaine O’Neal nel 2005.

Warren ha messo a referto esattamente 32 punti, toccando quindi quota 119 punti in tre gare, proprio come O’Neal quindici anni fa. Approdato la scorsa estate agli Indiana Pacers, con i Phoenix Suns che in cambio non hanno ricevuto né giocatori né scelte al Draft, ma soltanto cash considerations, il nativo di Durham ha altri due anni di contratto con la franchigia di Indianapolis, per un totale di appena 24 milioni di dollari fino al 2022.

Un autentico affare per i Pacers, che la scorsa estate sapevano sì di aver prelevato praticamente a costo zero un giocatore giovane e talentuoso, capace di dire la sua anche in una contender, ma non si aspettavano di certo una crescita esponenziale e prestazioni da All-Star Game da parte del classe ‘93, che peraltro è migliorato in un periodo in cui il lockdown ha limitato le possibilità di allenarsi per i giocatori, lavorando intensamente soprattutto sul tiro dalla lunga distanza. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: è nata una stella?