Dopo una stagione a dir poco positiva, culminata con la quinta apparizione alle Finals della loro storia (sconfitta per 4-2 contro i Los Angeles Lakers), i Miami Heat sono pronti a tentare l’assalto all’anello il prossimo anno. L’intenzione del front office della franchigia della Florida è quella di confermare gran parte del gruppo attuale e, se sarà possibile, aggiungere una stella a un roster già pronto per competere.
In questo senso, Miami potrebbe recitare un ruolo da protagonista nell’ormai imminente offseason, in cui dovrà occuparsi di rinnovare i contratti in scadenza di alcuni dei suoi tasselli fondamentali, tra cui spiccano Jae Crowder e Goran Dragic, e trattenere a tutti i costi i vari Jimmy Butler, Bam Adebayo, Duncan Robinson e Tyler Herro.
Con la scadenza dei contratti di Solomon Hill (poco più di 13 milioni di dollari) e Meyers Leonard (circa 11 milioni) e un’eventuale rifiuto di esercitare la player option da poco più di 12 milioni da parte di Kelly Olynyk, gli Heat potrebbero liberare tanto spazio salariale già in questa offseason, mentre nel 2021 terminerà anche il contratto di Andre Iguodala e dare l’assalto a free agents del calibro di Giannis Antetokounmpo, Kawhi Leonard e LeBron James sarà tutt’altro che impossibile.
Un altro giocatore che sarà free agent nel 2021 e che piace parecchio ai Miami Heat è Paul George, reduce da una stagione tutt’altro che esaltante con la maglia dei Clippers. Nel corso del suo primo anno in quel di Los Angeles, infatti, PG13 non è mai riuscito a convincere del tutto, complici anche alcuni problemi fisici che lo hanno fortemente limitato, facendo registrare medie di 21.5 punti, 5.7 rimbalzi, 3.9 assist e 1.4 palle rubate col 44% dal campo e il 41% da dietro l’arco in 48 presenze in regular season.
L’ex stella degli Indiana Pacers, inoltre, ha decisamente deluso le aspettative ai playoff, non andando oltre medie di 20.2 punti, 6.1 rimbalzi, 3.8 assist e 1.5 recuperi col 40% al tiro e il 33% dalla lunga distanza in 13 gare, sei delle quali concluse con non più del 40% dal campo. I suoi Clippers sono stati eliminati a sorpresa dai Denver Nuggets al secondo turno, facendosi rimontare un confortante vantaggio per 3-1, e in molti hanno attribuito la responsabilità del ko al vistoso calo di George.
Quest’ultimo, infatti, nel 2018-2019 si era reso protagonista di un’annata da incorniciare con la maglia degli Oklahoma City Thunder, terminando terzo nella corsa all’MVP, alle spalle di Giannis Antetokounmpo e James Harden, e secondo nella classifica dei candidati al premio di Difensore dell’anno, venendo preceduto dal vincitore Rudy Gobert. Il tutto grazie alle migliori medie della sua carriera (28 punti, 8.2 rimbalzi, 4.1 assist e 2.2 palle recuperate col 44% al tiro e il 39% da tre).
Nonostante l’evidente flessione, Paul George è ancora uno dei giocatori più ambiti della lega e i Miami Heat potrebbero seriamente decidere di approfittare della situazione per affiancarlo a Jimmy Butler e provare a rimettersi l’anello al dito. È quanto riporta Barry Jackson, giornalista del Miami Herald, che sostiene che George non eserciterà l’opzione giocatore per il 2021-2022 e cercherà l’ultimo accordo remunerativo della sua carriera.