Quella che sta per concludersi non è stata un’annata particolarmente positiva per Jabari Parker, che ha fin qui giocato appena 26 partite in seguito ad un infortunio al ginocchio, riportato lo scorso anno in una sfida persa per 106-88 dai Milwaukee Bucks contro i Miami Heat, che lo ha tenuto fuori fino allo scorso 2 febbraio, quando il classe ’95 originario di Chicago è tornato a calcare il parquet dell’Harris Bradley Center, dando un prezioso contributo nel successo per 92-90 contro i New York Knicks, con 12 punti in 15′.

 

Selezionato con la seconda scelta assoluta al Draft 2014, Parker ha giocato appena 178 delle 323 gare sin qui disputate dai suoi Bucks da quando è entrato in NBA, saltando dunque poco più del 55% delle partite giocate da Milwaukee dall’inizio della regular season 2014-2015 ad oggi, mettendo insieme medie di 15,2 punti, 5,4 rimbalzi, 2 assist, 0,9 palle recuperate e 0,4 stoppate. A condizionarne la continuità d’impiego, ben due infortuni al ginocchio che ne hanno ostacolato e non poco i primi anni nella lega.

 

Insieme a Giannis Antetokounmpo, Parker avrebbe dovuto recitare un ruolo di primo piano nella cavalcata dei Bucks verso il ritorno ad alti livelli, ma il 23enne non ha per forza di cose potuto esprimere il massimo del suo potenziale, finendo inevitabilmente per avere un ruolo piuttosto marginale tra le fila dei Cervi e non riuscendo a dimostrare di valere appieno la chiamata con la seconda scelta al primo turno del Draft. Se fino a poco tempo fa Parker sembrava rappresentare uno dei tanti pezzi pregiati dei giovani ed ambiziosi Bucks, le cose potrebbero presto cambiare.

 

La prossima estate, infatti, il prodotto di Duke sarà restricted free agent e potrebbe dunque lasciare Milwaukee per cercare fortuna altrove. “Onestamente, non ho idea di quel che succederà. Il mio futuro è abbastanza incerto, quel che è sicuro è che i Bucks possono andare tranquillamente avanti anche senza di me. Devi essere preparato al peggio, perché tutto può accadere, bisogna solo avere la giusta mentalità”, le parole di Parker in merito all’eventualità di un futuro lontano dal Wisconsin. Prima dell’inizio della regular season attualmente in corso, Milwaukee gli aveva offerto un’estensione triennale da 54 milioni, rifiutata dal giocatore.

 

Buona parte del suo futuro è inevitabilmente legata alle sue condizioni fisiche, con i problemi al ginocchio che continuano a rappresentare un’incognita da non sottovalutare. D’altro canto, però, Parker ha dimostrato di avere ottime qualità tecniche e di poter rappresentare una pedina importante in un progetto come quello dei Milwaukee Bucks, così come di potersi tranquillamente giocare le sue carte in un’altra franchigia.

 

Con medie di 11,9 punti, 4,3 rimbalzi, 1,9 assist, 0,7 palle recuperate e 0,4 stoppate col 48,8% al tiro e il 38,5% da tre, il classe ’95 sta comunque dando un contributo importante alla causa e potrà dire la sua anche nei playoff. Per la sua evoluzione e la definitiva affermazione, però, dovrà superare del tutto i problemi fisici che lo hanno tormentato nei suoi primi anni in NBA. Resta da capire se cercherà di completare il suo processo di crescita in quel di Milwaukee o altrove.