I Brooklyn Nets rinforzano ulteriormente un roster già molto competitivo, ingaggiando al minimo salariale Blake Griffin, che pochi giorni fa ha trovato l’accordo per il buyout coi Detroit Pistons, ricevendo 56 dei 75 milioni che gli spettavano, da contratto, fino all’estate 2022 e diventando unrestricted free agent.

Sulle tracce di Griffin, che ha firmato un contratto annuale da 1.2 milioni di dollari coi Nets, c’erano anche altre contender, tra cui i Los Angeles Lakers e i Boston Celtics, ma il classe ‘89 ha scelto senza esitazioni Brooklyn, spiegando così la sua decisione: “Loro avevano bisogno di un giocatore dalle mie caratteristiche e io ho sempre avuto grande rispetto per Steve Nash e per i giocatori che hanno. Sean Marks sta facendo un ottimo lavoro e io cercavo una squadra competitiva, il mio obiettivo è vincere il titolo.”, le parole della prima scelta al Draft 2009.

Nonostante sia reduce da una prima parte di stagione abbastanza sottotono con la maglia dei Detroit Pistons (medie di 12.3 punti, 5.2 rimbalzi e 3.9 assist con il 36.5% al tiro in 20 partite), Griffin ha tutte le carte in regola per rappresentare una valida e preziosa alternativa al trio stellare dei Nets, anche e soprattutto in virtù dei suoi miglioramenti esponenziali da dietro l’arco negli ultimi anni di carriera. Prima dell’infortunio che lo ha fatto scendere in campo col contagocce nella passata stagione, l’ex Clippers era tornato all’All-Star Game nel 2018-2019, grazie a medie di 24.5 punti, 7.5 rimbalzi e 5.4 assist col 46% dal campo e il 36% da tre su ben sette tentativi da oltre l’arco a partita. 

32 anni da compiere tra una settimana, il 16 marzo, Griffin è l’ala grande che mancava ai Nets, che però potrebbero utilizzarlo prevalentemente in uscita dalla panchina come centro in un quintetto small ball, in alternativa al titolare DeAndre Jordan, già suo compagno di squadra tra le file dei Los Angeles Clippers  dal 2009 al 2018. Rispetto a quest’ultimo, Blake Griffin è in grado di rendersi pericoloso sia dalla media che dalla lunga distanza e in attacco potrebbe essere una minaccia in più per le difese avversarie, già messe a dura prova dalla creatività e dal talento di James Harden, Kevin Durant e Kyrie Irving e dal cecchino Joe Harris, miglior tiratore della lega per percentuale (50.6% da tre quest’anno). 

Se è vero che la difesa è stata spesso e volentieri il suo tallone d’Achille, è pur vero che Griffin potrà dare una mano importante ai Nets e, al pari di Jeff Green e DeAndre Jordan, sarà uno di quei veterani chiamati a dare il loro contributo al fianco del trio di All-Star Irving-Harden-Durant per permettere a Brooklyn di centrare l’obiettivo titolo. Tante le incognite riguardanti la condizione fisica del classe ‘89, ma al contempo è innegabile che il rischio sia davvero minimo, se non addirittura inesistente, per i Nets, che lo hanno prelevato al minimo salariale e non alle elevatissime cifre che percepiva ai Detroit Pistons.

Griffin indosserà la maglia numero 2 e potrebbe debuttare già nella sfida contro i Boston Celtics al Barclays Center di Brooklyn, in programma nella notte tra giovedì e venerdì. “Sono sicuro che abbia la stessa voglia di vincere che abbiamo noi, ha anche rinunciato a una parte del contratto per lasciare i Pistons. Tutti ricordiamo il Blake atletico, ma nelle ultime stagioni ha aggiunto tante armi al suo repertorio. Siamo felicissimi di averlo con noi.”, ha dichiarato James Harden in merito al nuovo innesto di spessore dei suoi Nets