Si preannuncia una free agency piuttosto intensa per gli Houston Rockets, chiamati a rinforzare il roster per colmare definitivamente il gap con i Golden State Warriors. Dopo essere stati eliminati nuovamente per mano dei Dubs, infatti, i Razzi cercheranno di compiere le mosse giuste sul mercato per giocarsi ancor di più le proprie carte.

I Rockets, però, devono fare i conti con una situazione salariale piuttosto complicata, anche e soprattutto a causa del contratto da 160 milioni per quattro anni firmato da Chris Paul la scorsa estate. CP3 ha ormai 34 anni e attraversa un lento ma inesorabile declino sia dal punto di vista fisico che tecnico, ma il suo ingaggio graverà sul salary cap di Houston per altri tre anni a circa 41 milioni di media annui, per un totale di poco più di 124 milioni di dollari.

Pochi giorni fa, il general manager Daryl Morey e il proprietario Tilman Fertitta hanno fatto sapere di esplorare qualsiasi possibilità per migliorare il roster dei texani, dichiarandosi aperti a valutare qualsiasi trade (l’unico incedibile risulta essere l’MVP in carica James Harden). Tra i possibili partenti, dunque, spicca anche lo stesso Chris Paul.

Il suo contratto piuttosto elevato e l’avanzare dell’età lo rendono poco appetibile sul mercato, ma al contempo CP3 è ancora uno dei migliori della lega nel suo ruolo e ha ancora tanto da dare. Tra le possibilità più gettonate per il suo futuro, spiccano un possibile ritorno a casa, agli Charlotte Hornets (Paul è nato in North Carolina), qualora questi ultimi non dovessero riuscire a rinnovare Kemba Walker, o un approdo alla corte di LeBron James, suo grandissimo amico da anni, ai Los Angeles Lakers.

I gialloviola, infatti, cercheranno di firmare almeno una stella nell’ormai imminente free agency, e se Kyrie Irving dovesse sfumare, potrebbero decidere di dare l’assalto a CP3 per riportarlo a L.A. e farlo giocare al fianco di LeBron. Dal punto di vista tecnico, Paul è uno dei giocatori più adatti a farlo, in quanto ha dimostrato di saper convivere anche al fianco di James Harden.

Da non escludere, inoltre, le piste che portano a New York, sponda Knicks, e a Phoenix: nel primo caso, l’ex Clippers potrebbe trovarsi in un contesto competitivo sin da subito, anche perché i Knicks sembrano ormai a un passo da Kevin Durant e hanno grandi ambizioni per il prossimo anno, mentre nel secondo Paul andrebbe a fare da leader tecnico per far maturare sempre più i due giovani Devin Booker e DeAndre Ayton e, soprattutto, risolvere definitivamente il problema della franchigia dell’Arizona, da anni a caccia di una point guard affidabile, e riportarla a livelli più dignitosi.