Si avvicina la trade deadline e le trenta franchigie NBA cercano di arrivare preparate all’appuntamento per non farsi trovare impreparate. Del resto, la chiusura degli scambi coinvolge più o meno tutte le squadre, tra chi punta a rinforzarsi per puntare al titolo o a un posto ai playoff e chi, invece, ha lo sguardo già rivolto al futuro.

Dopo un’estate ricca di sorprese e colpi di scena, la trade deadline non sarà ugualmente frenetica, ma potrebbe comunque rivelarsi piuttosto interessante: tanti, infatti, i giocatori pronti a cambiare maglia, molti dei quali sono potenzialmente in grado di ridisegnare gli equilibri delle due Conference.

Molte contender andranno a caccia di elementi in grado di dare qualcosa in più in fase difensiva o per ciò che riguarda playmaking e tiro da dietro l’arco, tutte qualità che non sono mai di troppo, soprattutto per le squadre che puntano a vincere e che per questo non si accontentano.

Occhio anche ai contratti in scadenza, particolarmente appetibili per le contender stesse ma anche e soprattutto per le squadre in rebuilding che sono disposte ad accollarsi anche contratti piuttosto pesanti pur di ricevere future scelte al Draft e/o giovani talenti attorno cui ricostruire.

Di seguito la lista con alcuni dei nomi più caldi, ripartiti in base ai rispettivi ruoli, in vista dell’ormai imminente trade deadline. Manca, infatti, meno di un mese al giorno che tutti gli appassionati NBA hanno cerchiato in rosso sul calendario: dalle 21 (ora italiana) del 6 febbraio non sarà più possibile fare scambi fino alla prossima estate.

GUARDIE

Tante le squadre a caccia di una point-guard affidabile per migliorare la qualità del proprio gioco o di una guardia abile in entrambe le metà campo. Tra questi spicca Jrue Holiday, che piace molto alle contender per le sue enormi qualità difensive, unite a una buona dosa di esperienza e talento in fase offensiva: sulle tracce del giocatore dei New Orleans Pelicans ci sono squadre del calibro di Milwaukee Bucks e Miami Heat.

Questi ultimi potrebbero perdere lo sloveno Goran Dragic, destinato a diventare unrestricted free agent al termine della stagione attualmente in corso. Miami, naturalmente, preferirebbe scongiurare quest’ipotesi e non lasciarlo partire a costo zero. Tra le possibili opzioni per il suo futuro, da non scartare la pista Dallas Mavericks, dove troverebbe il suo amico e connazionale Luka Doncic

Uno dei nomi più chiacchierati è quello di Derrick Rose, che sta facendo molto bene in uscita dalla panchina con i Detroit Pistons, risultando il terzo miglior scorer della lega tra le riserve, dietro soltanto al duo Lou Williams-Montrezl Harrell dei Los Angeles Clippers, ed è in corsa per il premio di Sesto uomo dell’anno. Il suo rendimento, però, non va di pari passo con quello dei Detroit Pistons, a dir poco disastroso. Sulle sue tracce ci sono tantissime squadre, tra cui in particolar modo le contender: Los Angeles Lakers e Clippers, Boston Celtics, Philadelphia Sixers e Milwaukee Bucks.

Sembrano essersi un po’ spente, invece, le voci relative a un possibile addio di DeMar DeRozan ai San Antonio Spurs: fino a poche settimane fa, il giocatore californiano sembrava a un passo dalla partenza, ma anche e soprattutto grazie alle sue prestazioni più che positive (ha da poco vinto il premio di Giocatore della settimana della Western Conference) gli Speroni stanno risalendo la china e potrebbero decidere di non privarsene.

Golden State, invece, pensa già al futuro ed è pronta ad ascoltare offerte per Alec Burks, che sta disputando un’ottima annata e ha un contratto più che appetibile, al pari di Bogdan Bogdanovic, recentemente accostato ai Lakers (i Sacramento Kings, però, non sarebbero disposti ad accettare Kyle Kuzma in cambio del serbo, che a fine stagione sarà restricted free agent). Interessante anche il profilo di J.J. Redick, che potrebbe dire la sua in una contender o in qualche squadra che punti a centrare la qualificazione ai playoff anche a quasi 36 anni, mentre Jeff Teague è recentemente tornato agli Atlanta Hawks (insieme a Treveon Graham e in cambio di Allen Crabbe).

ALI

Nel reparto ali, tra le migliori tra quelle che potrebbero cambiare squadra entro il 6 febbraio due militano tra le file dei Memphis Grizzlies: Andre Iguodala e Jae Crowder. Il primo è arrivato la scorsa estate dai Golden State Warriors, alle prese col salary cap ingolfato dopo lo scambio Kevin Durant-D’Angelo Russell coi Brooklyn Nets, ma non ha mai messo piede in campo con la franchigia del Tennessee. Quest’ultima, in piena lotta per i playoff contro ogni pronostico, ha sempre espresso la sua intenzione di non concedere il buyout al giocatore e preferirebbe scambiarlo per ricevere in cambio una prima scelta. Nessuna squadra, almeno per ora, però, sembra disposta ad accontentare le richieste dei Grizzlies. Crowder, dal canto suo, è uno degli elementi principali della squadra che sta stupendo tutti nel selvaggio Ovest. Sulle tracce di entrambi, le solite note Lakers, Clippers, Rockets e Sixers.

Queste ultime sono interessate anche a Davis Bertans, che sta vivendo la miglior stagione della sua carriera tra le file dei Washington Wizards, viaggiando a medie di 15.2 punti, 4.9 rimbalzi e 1.7 assist con un notevole 43% da dietro l’arco su quasi 9 tentativi a partita (8.7). Situazione simile per Marcus Morris, che con la maglia dei New York Knicks sta facendo registrare 19 punti, 5.5 rimbalzi e 1.5 assist col 46.7% dalla lunga distanza. Sia Wizards che Knicks vorrebbero trattenerli (entrambi sono in scadenza), ma le squadre interessate a loro di certo non mancano.

Interesse forte anche per Robert Covington: su di lui, infatti, Philadelphia Sixers, in cui ha già giocato dal 2014 al 2018, Dallas Mavericks e Houston Rockets, con cui debuttò in NBA nel 2013. Più defilati i Los Angeles Lakers. Minnesota, però, non ha fretta né necessità di privarsene, anche perché Covington ha un contratto tutt’altro che pesante (quadriennale da poco più di 36 milioni di dollari totali) e perché ai Timberwolves non mancano altri giocatori da mettere sul mercato, tra cui in particolar modo Andrew Wiggins.

Particolare, invece, la situazione relativa a Kevin Love, bloccato in quel di Cleveland dal suo pesantissimo contratto (poco più di 120 milioni di dollari per i prossimi quattro anni, stagione attualmente in corso compresa): i Cavaliers vorrebbero ricevere almeno una prima scelta al Draft in cambio, ma è probabile che le squadre interessate possano chiederne una proprio a Cleveland per accollarsi il contrattone dell’ex Timberwolves.

Situazione particolare anche per Danilo Gallinari, non certo per questioni economiche (il suo contratto è di 22 milioni di dollari, ma scadrà in estate), bensì per ciò che concerne i risultati dei suoi Thunder, che ai nastri di partenza sembravano destinati a tankare o comunque a pensare al futuro e che invece si stanno rivelando una vera e propria mina vagante nella Western Conference. Ritrovato il Chris Paul dei tempi d’oro, esploso il giovanissimo Shai Gilgeous-Alexander e confermati i vari Adams, Schröder, Ferguson, Noel, OKC punta fortemente ai playoff.

Che fare, allora, con Gallinari? Il giocatore resta nel mirino delle contender (e non solo) e i Thunder, se da un lato vorrebbero trattenerlo per non intaccare il meccanismo di una squadra a dir poco intrigante, dall’altro lato si interrogano sul da farsi, dato che il suo contratto scadrà appunto la prossima estate e perdere a zero un giocatore del calibro di Gallinari sarebbe una mossa tutt’altro che intelligente.

CENTRI

A prendersi la scena nel reparto lunghi è Andre Drummond, ormai di fatto sul mercato. I suoi Detroit Pistons stanno vivendo una stagione difficilissima (15-27 il loro record). La qualificazione ai playoff resta possibile, ma i tanti risultati altalenanti e l’infortunio di Griffin hanno portato la franchigia del Michigan a guardare già al futuro e prepararsi ad approfittare dell’incombente scadenza del contratto di Drummond per ricevere in cambio materiale con cui dare il via a un nuovo progetto.

Il miglior rimbalzista della lega potrebbe far comodo a squadre che puntano a rinforzarsi in ottica titolo, tra cui i Toronto Raptors campioni in carica, che potrebbero inserire in un’eventuale trade uno dei tanti contratti in scadenza, in particolare quello di Serge Ibaka.

Sulle tracce di Drummond sembravano esserci anche gli Atlanta Hawks, che invece ora appaiono più focalizzati su Steven Adams, altro nome da tenere d’occhio: per lui vale più o meno lo stesso discorso fatto poc’anzi per Gallinari, con la differenza che il lungo neozelandese non andrà in scadenza contrattuale la prossima estate e peserà sul salary cap dei Thunder anche l’anno prossimo.

Se i due nomi sopracitati, per evidenti questioni salariali (entrambi guadagnano poco meno di 30 milioni di dollari) non rientrano tra i principali obiettivi delle contender, sebbene Drummond sia seguito da tante squadre che possono dire la loro fino in fondo (i già citati Toronto Raptors, Boston Celtics e Dallas Mavericks), diverso è il discorso relativo a Tristan Thompson e Derrick Favors. Questi ultimi due, infatti, sono entrambi in scadenza e guadagnano cifre molto simili (18.5 milioni coi Cleveland Cavaliers il primo, 17.6 coi New Orleans Pelicans il secondo).

In scadenza anche Montrezl Harrell, di cui i Clippers non vorrebbero assolutamente privarsi: l’ex Rockets, però, in estate chiederà molto più dei 6 milioni che percepisce attualmente e i losangelini dovranno pensare anche all’estate 2021, quando molto probabilmente diventeranno free agents anche Kawhi Leonard e Paul George: non sarebbe da escludere totalmente, dunque, la possibilità che Harrell venga inserito in una trade prima dell’imminente deadline, magari per arrivare a una point-guard o a un centro.

Non è in scadenza, invece, Julius Randle, su cui i New York Knicks hanno puntato molto la scorsa estate, offrendogli un triennale da poco più di 62 milioni di dollari: il suo nome non circola con insistenza, ma potrebbe diventare un obiettivo importante per squadre di alto livello e i Knicks potrebbero rinunciarvi in cambio di scelte future o giovani talenti interessanti.

Se c’è un nome che potrebbe stravolgere gli equilibri della lega è quello di Karl-Anthony Towns, apparentemente scontento ai Minnesota Timberwolves e pronto a cambiare aria. I Golden State Warriors lo hanno messo nel mirino e potrebbero usare come contropartita D’Angelo Russell, che tanto piace ai Lupi di Minneapolis.