La stagione dei Los Angeles Lakers ormai sta per volgere al termine. No, non si tratta di un errore, è la realtà dei fatti. I playoff devono ancora iniziare, è vero, ma i gialloviola non vi prenderanno parte, ancora una volta (l’ultima qualificazione risale addirittura al 2013). Non è bastato nemmeno l’arrivo di LeBron James, che avrebbe dovuto garantire almeno un piazzamento tra le prime otto della Western Conference.

Il primo anno dell’ex Miami Heat e Cleveland Cavaliers a Ovest è stato il peggiore della sua carriera, non in termini statistici, quanto piuttosto per ciò che concerne la capacità di avere un impatto notevole sull’andamento della squadra e la continuità d’impiego (ben 20 le partite saltate fin qui).

I Lakers sono attualmente undicesimi con un record negativo (31-40) e la certezza aritmetica di non fare i playoff è ormai a un passo: basterà, infatti, un successo di Oklahoma nella notte per porre fine ai sogni di gloria dei gialloviola. Magic Johnson ha avuto il merito di strappare la firma del Re alla concorrenza, dopodiché ha commesso alcune scelte che non hanno pagato (i vari Stephenson, Caldwell-Pope, Rondo, Chandler).

Luke Walton verrà quasi sicuramente esonerato al termine della stagione, lasciando la panchina della franchigia californiana dopo tre anni. Al suo posto, tanti i nomi in lizza per la successione: su tutti spicca Doc Rivers, che però ha recentemente annunciato di non avere in testa di salutare i Clippers e di aver già pensato al rinnovo con gli eterni rivali cittadini.

JASON KIDD – Sebbene da allenatore non abbia ancora nemmeno sfiorato i successi ottenuti da giocatore, è pur vero che la sua carriera in panchina è soltanto all’inizio e anche da head coach ha fatto intravedere di cosa è capace, facendo un lavoro tutto sommato positivo sia con i Brooklyn Nets che con i Milwaukee Bucks, in entrambi i casi ponendo le basi per crescere e salire di livello.

Attualmente senza panchina dallo scorso anno, quando venne esonerato a stagione in corso dai Bucks e sostituito ad interim dal suo vice Joe Prunty, Jason Kidd è pronto per tornare in pista: in questo senso, i Lakers rappresentano un’opzione più che concreta per il Rookie of the Year 1995 e campione NBA 2011.

IME UDOKA – Assistente di Gregg Popovich sulla panchina dei San Antonio Spurs da sette anni, nonché ex giocatore degli Speroni, Ime Udoka potrebbe essere il nome ideale per i gialloviola, essendo già abituato a un contesto in cui regnano mentalità vincente, organizzazione e capacità decisionale (tutte cose che da tanti, troppi anni mancano ai Lakers).

Dopo tanti anni al fianco di uno dei migliori, se non il migliore, coach di sempre, il classe ’77 nativo di Portland ma di origini nigeriane sembra essere pronto a mettersi proprio. Cominciare da una sfida del genere, però, è un gran rischio: ne varrà la pena?

JUWAN HOWARD – Da tenere d’occhio anche il nome di Juwan Howard, che ha vinto due volte il titolo con i Miami Heat insieme a Dwyane Wade, Chris Bosh e allo stesso LeBron James (2012 e 2013) ed è poi rimasto a South Beach come assistant coach di Erick Spoelstra.

Howard e James, dunque, potrebbero ritrovarsi in quel di Los Angeles e rivivere i tempi di Miami. Il classe ’73 era già stato cercato da numerose squadre la scorsa estate, tra cui i New York Knicks e i Detroit Pistons.

TOM IZZO – Primo allenatore dei Michigan State Spartans dal 1995, Tom Izzo ha vinto il titolo NCAA nel 2000, vincendo il 72% delle partite disputate in 24 anni (602-231 il suo record) e collezionando 16 titoli della Big Ten Conference.

Il classe ’55, inoltre, ha già avuto modo di conoscere LeBron James, incontrandolo prima che lasciasse i Cleveland Cavaliers per approdare ai Miami Heat. Dopo più di vent’anni di college, a 64 anni potrebbe essere finalmente giunto il momento di un’avventura in NBA, peraltro in una delle franchigie più note e vincenti di sempre.

FRANK VOGEL – Capace di riportare gli Indiana Pacers ai playoff dopo cinque anni nel 2011 e garantendo loro l’approdo alla post season per tutte le cinque stagioni trascorse in quel di Indianapolis da head coach, Vogel è il nome con più esperienza in NBA tra quelli presenti in questa lista.

Nel 2014 ha guidato il team della Eastern Conference all’All-Star Game e ha guidato i Pacers a due Finali di Conference consecutive (2013 e 2014), per poi non riuscire a ripetersi sulla panchina degli Orlando Magic, anche e soprattutto a causa di un roster tutt’altro che competitivo.

TYRONN LUE – Esonerato a inizio stagione dai Cleveland Cavaliers per far posto a Larry Drew, il classe ’77 è molto amico di LeBron James, con cui ha vinto – da head coach – un titolo coi Cavs nel 2016, rimontando da 1-3 a 4-3 nelle Finals contro i campioni in carica dei Golden State Warriors.

Lue ha contribuito a una delle pagine più importanti, se non la più importante, della carriera di LBJ ed è già stato più volte accostato ai Lakers nel corso di questa stagione. Del resto, il rapporto tra LeBron e Walton non è mai sbocciato: Magic sceglierà in funzione di LeBron oppure virerà su altri nomi?