Il 2017 sta per concludersi e, come ogni anno targato NBA, ha regalato tantissime emozioni e sorprese agli appassionati del basket a stelle a strisce. Tanti, infatti, sono gli eventi che hanno reso straordinaria un’annata indimenticabile, tra conferme e scenari che nessuno aveva previsto. Dall’MVP vinto da Russell Westbrook e il record di triple doppie stagionali stabilito da quest’ultimo al trionfo dei Golden State Warriors, passando per il ritiro di Paul Pierce, una vera e propria icona NBA del nuovo millennio, e quello delle due maglie indossate da Kobe Bryant ai Los Angeles Lakers nel corso della sua gloriosa carriera, la 8 e la 24.

RITIRO PAUL PIERCE

Selezionato come decima scelta assoluta al Draft 1998 dai Boston CelticsPaul Pierce riuscì in poco tempo ad affermarsi come uno dei giocatori migliori della lega, riportando i verdi ai fasti d’un tempo. Nel 2002, infatti, Boston tornò ai playoff dopo sette anni, grazie anche e soprattutto al contributo di The Truth, ma non riuscì ad aggiudicarsi l’anello, arrivando alle finali di Conference nel 2002 e alle semifinali l’anno seguente, perdendo in entrambi i casi contro i New Jersey Nets, per poi arrendersi al primo turno contro gli Indiana Pacers sia nel 2004 che nel 2005. Tra il 2005 e il 2007, Pierce continua a mettere in mostra il suo notevole bagaglio tecnico, risultando uno dei più forti nel suo ruolo e sicuramente uno dei migliori della storia a non aver ancora avuto modo di mettersi un anello al dito. Tutto arriva per chi sa aspettare: nel 2008, P-Double riesce finalmente nell’impresa di vincere il titolo, trascinando i suoi – che nel frattempo si erano rinforzati con Kevin Garnett e Ray Allen – alla vittoria del loro diciassettesimo titolo, battendo gli Atlanta Hawks al primo turno (4-3), i Cleveland Cavaliers di LeBron James in semifinale di Conference (4-3), i Detroit Pistons in finale di Conference (4-2) e i Los Angeles Lakers di Kobe Bryant nelle Finals (4-2). Dopo aver lasciato Boston, militò prima nei Brooklyn Nets, quindi nei Los Angeles Clippers, in cui insieme a Chris Paul e Blake Griffin ebbe modo di tornare ai playoff, ricevendo inoltre una calorosissima accoglienza in occasione della sfida del 5 febbraio scorso al TD Garden contro la sua ex squadra. Pierce ha chiuso la sua carriera al termine del primo turno degli scorsi playoff perso con gli Utah Jazz (4-3), firmando un contratto puramente simbolico della durata di un giorno con i Boston Celtics, in modo da potersi ritirare da giocatore della franchigia del Massachusetts.

 

GOLDEN STATE WARRIORS CAMPIONI NBA

Il 2017 è stato anche l’anno del ritorno al trionfo dei Golden State Warriors che, forti dell’arrivo di Kevin Durant a rendere ancor più forte un roster già molto competitivo, sono riusciti a sbaragliare la folta concorrenza senza troppe difficoltà, concludendo la regular season con ben 67 vittorie ed appena 15 sconfitte al primo posto della Western Conference e asfaltando tutte le avversarie ai playoff: 4-0 contro i Portland Trail Blazers al primo turno, gli Utah Jazz in semifinale di Conference e i San Antonio Spurs in finale di Conference e 4-1 contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James nelle Finals. Un risultato piuttosto netto per la franchigia californiana, riuscita nell’impresa di stravincere la serie contro la miglior squadra di Est grazie anche e soprattutto al nuovo arrivato Kevin Durant. La sua fame di vittorie (non aveva mai vinto un anello nel corso della sua carriera) si è rivelata un fattore determinante, in particolar modo nelle Finals. Adattatosi alla grande in un gruppo composto da nomi del calibro di CurryGreen ThompsonKD è riuscito a raggiungere l’obiettivo che aveva a lungo inseguito ad Oklahoma, scrollandosi finalmente di dosso l’etichetta di “eterno secondo” e riportando i Golden State Warriors sul trono della NBA dopo l’amara beffa del 2016 contro gli stessi Cleveland Cavaliers in gara-7. Un successo a dir poco meritato per gli uomini di Steve Kerr, abili nel guidare con autorevolezza la Western Conference sin dalle prime battute e nel mostrare la propria forza con carattere e personalità anche nei playoff, con Durant assoluto protagonista nonché vincitore dell’MVP delle Finals.

 

RUSSEL WESTBROOK MVP CON RECORD DI TRIPLE DOPPIE

Anno a dir poco indimenticabile anche per Russell Westbrook. La sua esperienza ai playoff è durata poche partite, il tempo di illudersi di poter tenere testa al primo turno agli Houston Rockets dell’amico ed ex compagno di squadra James Harden, per poi tornare a casa a mani vuote con una pesante sconfitta per 4-1, quella nella regular season,  a livello collettivo, non è stata poi così entusiasmante (sesto posto ad Ovest con 47 vittorie e 35 sconfitte). OKC, infatti, l’anno scorso era una squadra piuttosto acerba e molto spesso è stato proprio The Brodie a risolvere le situazioni più intricate e trasformare i dolori in gioie e le sconfitte in vittorie. Il talentuoso playmaker dei Thunder ha vissuto l’annata migliore della sua carriera, riuscendo nell’impresa di chiudere la regular season al primo posto tra i marcatori e al secondo, alle spalle di James Harden e John Wall, per assist, facendo registrare una media di 31,6 punti, 10,7 rimbalzi e 10,4 assist per partita e superando il record di triple doppie realizzate in una stagione (42) e in un anno solare. Entrambi i primati appartenevano a un certo Oscar Robertson e nessuno era mai riuscito a superarli prima di Westbrook, che nel 2017 è riuscito a rendere ordinario lo straordinario e a impressionare in positivo partita dopo partita, tanto da meritarsi il prestigioso riconoscimento di MVP della regular season, vinto in virtù di una stagione a dir poco fantastica quanto, a tratti, irripetibile. Già a tratti, perché se dovesse continuare così, Westbrook potrebbe davvero superare anche sé stesso.

 

RITIRO MAGLIE N° 8 E 24 DI KOBE BRYANT

Tra gli eventi degni di nota di quest’anno solare che ormai volge al termine, non si può fare a meno di mettere in evidenza il ritiro delle maglie indossate da Kobe Bryant ai Los Angeles Lakers dal 1998 al 2016, ossia la 8 e la 24. Il leggendario campione gialloviola, vincitore di cinque titoli, un MVP della regular season e due MVP delle Finals, miglior marcatore in due occasioni e terzo miglior scorer di sempre alle spalle di Kareem Abdul-Jabbar e Karl Malone, è stato celebrato in una toccante cerimonia tenutasi in occasione della sfida giocatasi nella notte tra lunedì 18 e martedì 19 dicembre scorsi tra i Los Angeles Lakers e i campioni in carica dei Golden State Warriors allo Staples Center. Kobe è stato omaggiato dal calore del pubblico, accorso in massa per poter salutare e vedere dal vivo per l’ennesima volta quello che è stato il proprio idolo per tantissimi anni e che continuerà ad avere un posto speciale nel cuore dei tifosi gialloviola e negli appassionati del basket NBA. Nel corso dell’intervallo della gara, durato sei minuti in più per l’occasione, è stato mostrato un filmato di Kobe intitolato “Dear Basketball”, quindi ha salutato e ringraziato tutti i presenti, in primis la moglie Vanessa e le figlie ed ha tenuto un bellissimo discorso che ha emozionato tutti. “L’importante non è la destinazione, ma il viaggio che si fa per raggiungerla”, tra le frasi più belle del Black Mamba. E, nel suo caso, è stato proprio un gran bel viaggio, uno di quelli che meriterebbe di non finire mai: ecco perché i Lakers hanno deciso di ritirare entrambe le maglie (primo caso nella storia), un tributo più che meritato per un campione del suo calibro.