Ha dell’incredibile quanto avvenuto in occasione del ritorno di Chris Paul allo Staples Center di Los Angeles per la prima volta da avversario contro i Clippers, dopo che la scorsa estate aveva salutato la franchigia di L.A. per accasarsi agli Houston Rockets di Mike D’Antoni e formare una coppia stratosferica con James Harden. CP3 ha lasciato un ottimo ricordo in California, essendo stato il trascinatore principale della squadra di Doc Rivers per sei stagioni, formando un duo atomico con Blake Griffin (i due, però, non sono riusciti a portare i Clippers al trionfo e nemmeno a disputare le Finals).

 

Rockets e Clippers si erano già affrontate pochi giorni prima di Natale al Toyota Center, con gli ospiti che erano riusciti ad imporsi per 128-118 nonostante le numerose defezioni (Gallinari, Beverley, Teodosic e Griffin out) e un James Harden da 51 punti e 8 assist, approfittando dunque alla grande dell’assenza di Chris Paul, anche e soprattutto grazie al significativo apporto dell’ex Lou Williams dalla panchina (32 punti e 7 assist) e al career high di Austin Rivers, autore di 36 punti. Entrambe le squadre sono partite alla grande in questa regular season, ma se i Rockets sono riusciti a mantenere la giusta continuità anche senza i vari Chris Paul, Luc Mbah a Moute e Clint Capela, affidandosi a James Harden e ad un roster di gran valore, lo stesso non si può dire dei Clippers, limitati in maniera piuttosto notevole dai numerosi infortuni e sconfitti in ben dieci occasioni su quattordici gare disputate a novembre.

 

La franchigia losangelina è stata abile a rialzare la testa in breve tempo e nel secondo match stagionale contro i Rockets, stavolta allo Staples Center, è stata trascinata da Blake Griffin, autore di una prestazione formidabile (29 punti, 10 rimbalzi e 6 assist con il 50% al tiro) e, pur priva di un giocatore fondamentale qual è DeAndre Jordan, ha potuto fare affidamento anche sul solito Lou Williams, partito questa volta in quintetto e capace di mettere a referto la bellezza di 31 punti e 9 assist contro la sua ex squadra. I texani, dal canto loro, non hanno affatto sfigurato: l’ex Paul ha segnato 19 punti e servito 7 assist ai compagni, gli altri quattro giocatori in quintetto sono andati tutti in doppia cifra (19 Gordon, 17 Ariza, 14 Capela e 12 Anderson), ma non è bastato per avere la meglio sui padroni di casa, capaci di chiudere il primo tempo avanti di tre lunghezze (59-56), per poi allungare fino al +8 con cui si è chiuso il terzo quarto (94-82) e fissare il punteggio sul 113-102 nell’ultimo periodo.

 

A fare notizia, però, non è tanto quello che è avvenuto sul parquet, quanto piuttosto quello che sarebbe potuto avvenire dopo. Gli animi sono piuttosto tesi sul parquet e a farne le spese sono Blake Griffin e Trevor Ariza, entrambi espulsi dalla gara (il primo ha avuto anche un confronto piuttosto acceso con il coach dei Rockets D’Antoni, dopo aver guadagnato una rimessa scaraventando violentemente il pallone sulla schiena di Eric Gordon), ma se di solito situazioni del genere vedono la loro fine al termine della gara, non è questo il caso. Dopo la sirena finale del quarto periodo, che decreta il successo dei Clippers per 113-102 sui Rockets, alcuni giocatori degli ospiti provano ad avere un confronto con Austin Rivers e Blake Griffin. Si tratta in particolar modo dell’ex Chris Paul, piuttosto nervoso tanto da rifiutare in maniera poco composta l’invito del compagno James Harden a calmarsi. In compagnia di quest’ultimo, Gerald Green e Trevor Ariza, CP3 prova ad accedere allo spogliatoio della sua ex squadra attraverso un corridoio laterale, generalmente utilizzato per scambiare quattro chiacchiere con gli avversari.

 

I quattro si fanno aiutare da Clint Capela per riuscire nel loro intento, il centro svizzero bussa alla porta dello spogliatoio dei Clippers, richiusa immediatamente non appena i giocatori di casa si rendono conto che a bussare era il classe ’94 in forza agli avversari. Gli animi si placano, l’ex di turno Chris Paul (celebrato con un video tributo a fine primo quarto ed accolto tra applausi e fischi dai suoi ex tifosi) si calma e lancia una frecciatina a Blake Griffin in conferenza stampa, Gerald Green preferisce non dilungarsi troppo sulla questione, al pari di coach D’Antoni. Vedremo come si evolverà la vicenda, quel che è certo è che ogni qual volta si affrontano Clippers e Rockets se ne vedono di tutti i colori e in tanti sperano che la classifica resti tale fino al termine della stagione. Se la regular season dovesse concludersi così, con la squadra di D’Antoni seconda e quella di Rivers settima, infatti, le due franchigie si affronterebbero al primo turno di playoff. Nel frattempo, sono in programma altri due scontri che promettono spettacolo e si prospettano piuttosto combattuti (ci si augura soltanto sul parquet): il 1 e il 16 marzo, Clippers e Rockets saranno nuovamente di fronte, rispettivamente allo Staples Center e al Toyota Center.