A Cleveland, Ohio, c’è decisamente qualcosa che non funziona. L’incredibile disfatta contro gli OK3 ne è la prova inconfutabile. Una partita inspiegabile, senza voglia, senza mordente e priva di criterio. Una prestazione degna della  preseason, come se non importasse a nessuno del risultato. La banda del Re è in un periodo buio e con questo atteggiamento è lecito domandarsi: “ Come hanno intenzione di affrontare i playoffs?!”. Perché con questa attitude sono in grado di perdere quasi con chiunque.

Oklahoma city controlla da subito la partita. Dimostrando una pallacanestro non eccellente, ma sufficiente a devastare gli avversari. Le prestazioni degli ormai BIG 4 recita quanto segue:” PG13 36 punti in 32 minuti di gioco con il 63,2% da 2, HoodieMelo  29 punti e 10 rimbalzi in 28 minuti di gioco con il 57,9% da 2, Russ sfiora un’incredibile tripla doppia composta da 23 punti, 20 assists e 9 rimbalzi. Infine Steven Adams ( sempre più  two-way player decisivo) mette a segno 25 punti e 10 rimbalzi. I Thunder rimangono al quinto posto ad ovest, continuando un campionato al di sotto delle aspettative, ma non fallendo le chiamate importanti contro Warriors, Rockets e Cavs. Proprio su quest’ultimi si impongono con un punteggio di 148-124.

I Cavalieri  appaiono spenti ed irriconoscibili. Il mercato dovrebbe portare qualche rinforzo, ma non sembra che la squadra di coach Lue abbia bisogno solo di giocatori. Anzi molto probabilmente ha bisogno di mentalità, motivazione, orgoglio. Caratteristiche per le quali si è sempre contraddistinto The chosen one. Ma quello di ieri sera non era il supereroe che tutti conosciamo, sembrava quasi che i Monstars di Space Jam gli avessero tolto non il talento, ma la passione per il gioco. La Quicken Loans Arena è stata avvolta, per la maggior parte della gara, da un irreale ed assordante silenzio. Eppure numeri alla mano, il prescelto , sta disputando una della sue migliori stagioni da quando è nella lega.

All’età di 30 anni LBJ ha iniziato ad abituare il suo palato al vino, innamorandosene. In un’intervista ha  dichiarato: “ Sto giocando la migliore pallacanestro della mia vita e ne bevo un po’ ogni giorno”. Effettivamente con la “vecchiaia” sia il vino, che Lebron, migliorano. Speriamo che questa abitudine non la abbiamo presa anche i suoi compagni, la dirigenza ed il coach. I sintomi dello stordimento ci sono, adesso bisogna aspettare. Si può vacillare ancora più forte, cadendo rovinosamente. Oppure ci può sedere, calmarsi e rialzarsi più forti di prima. “ This is the end, my friend, of our elaborate plans ”, così dicevano i Doors. Sarà veramente la fine di questi Cavaliers ?. Il tempo ci darà ragione o torto, staremo a vedere. Ma si sa che con Lebron Raymone James (il giocatore più forte del pianeta) in squadra si può ribaltare un percorso che sino ad ora si è rivelato “against all odds”.

 

Daniele Marra