Com’è noto i giocatori che militano in NBA hanno un notevole riscontro sociale, non sono dei semplici atleti che mettono in mostra le proprie abilità cestistiche sui parquet di tutta America, ma dei veri e propri personaggi pubblici le cui opinioni su vari temi hanno un peso specifico da non sottovalutare. Alla luce di tutto ciò, non è raro assistere a polemiche tra stelle del basket a stelle e strisce e personaggi legati al mondo della televisione, del giornalismo e della politica.

 

Dal punto di vista politico, uno dei presidenti che ha avuto un ottimo rapporto con i giocatori e l’associazione è Barack Obama, primo presidente degli USA afroamericano nonché grandissimo appassionato di basket e tifoso dei Chicago Bulls, mentre altri hanno riscontrato parecchio astio nel mondo NBA. Tra questi spicca l’attuale presidente Donald Trump, le cui idee politiche si sono sin da subito scontrate con i valori della pallacanestro statunitense. In questo senso, va ricordato il rifiuto dei Golden State Warriors di recarsi alla Casa Bianca per la visita al presidente che annualmente riceve la squadra campione in carica.

 

Più recente, invece, il diverbio a distanza tra LeBron James, stella dei Cleveland Cavaliers che si è schierato fortemente contro Trump sin dall’insediamento di quest’ultimo, e la giornalista di Fox News Laura Ingraham. Molto attivo dal punto di vista sociale e sempre in prima fila quando si tratta di esprimere un’opinione in merito a determinati avvenimenti, The King si era esposto pubblicamente contro l’attuale presidente del paese, con la giornalista Ingraham che lo ha invitato a “stare zitto e pensare a palleggiare” e a “lasciare parlare di politica chi non ha abbandonato la scuola un anno prima per giocare a basket, guadagnando 100 milioni di dollari per far rimbalzare un pallone”.

 

Una provocazione che LeBron ha prontamente smontato con un post sul suo profilo Instagram, affermando di sentirsi “molto più di un semplice atleta” ed ha aggiunto di sentire l’obbligo di parlare di uguaglianza sociale, avendo tre figli piccoli, e che sente di aver sconfitto ogni avversità, avendo raggiunto le vette più alte dopo essere cresciuto in un ghetto con sua madre. “È più forte di me, mi appassiona” ha dichiarato James in merito alle sue frequenti e forti prese di posizioni contro ogni tipo di ingiustizia, poi ha chiosato rispondendo alle parole infelici della giornalista di Fox News: “Prima gli atleti non parlavano di argomenti del genere o, semplicemente, non ne avevano il coraggio. Oggi è diverso e noi non staremo zitti e palleggeremo, ci sono troppi ragazzini che hanno bisogno di aiuto per uscire da situazioni difficili”.

 

Alla risposta piuttosto argomentata di LeBron James hanno fatto eco le parole dell’amico Kevin Durant, che proprio contro The Chosen One ha vinto il primo anello della sua carriera lo scorso anno. Anche KD è un’icona della pallacanestro made in USA nota in tutto il mondo e ci ha tenuto a dire la sua sulla questione: “Le verità stanno venendo fuori. Noi siamo il ‘sogno americano’, veniamo dal nulla e ora siamo in grado di sostenere per sempre tutti i nostri familiari. Chiunque vorrebbe farlo e ricalcare le nostre orme, piuttosto che essere come quella signora di cui non ricordo nemmeno il nome”.

 

In favore dei due campioni NBA, nonché due dei giocatori più amati e conosciuti in tutto il globo, si è schierato con decisione il commissioner della lega Adam Silver: “Sono orgoglioso delle risposte di LeBron e Kevin alle provocazioni fatte nei loro confronti. Ritengo che sia assolutamente ingiusto attaccarli solo perché guadagnano cifre esorbitanti, questo non vuol dire che non abbiano a cuore l’educazione. Non è una novità che nel nostro paese ci siano ingiustizie sociali di vario tipo e una forte tensione razziale. In questo senso, noi della NBA possiamo avere un ruolo importante per cambiare le cose”.