Ennesimo trionfo per Kobe Bryant, che continua a portarsi a casa riconoscimento di ogni tipo anche dopo aver lasciato il basket giocato. Il suo Dear Basketball, infatti, si è portato a casa il premio per il miglior cortometraggio d’animazione in occasione della notte degli Oscar. Dopo aver vissuto una straordinaria carriera con la maglia dei Los Angeles Lakers, con cui dal 1996 al 2016 ha stabilito record su record e vinto ben 5 titoli NBA, 2 MVP delle Finali e un MVP della regular season, diventando una vera e propria icona della franchigia gialloviola.

 

Quest’ultima, lo scorso dicembre, ha celebrato il classe ’78 allo Staples Center, in occasione della sfida casalinga persa contro i Golden State Warriors, con la cerimonia in cui ha annunciato il ritiro delle maglie indossate da Bryant in quel di Los Angeles, la numero 8, avuta nel suo primo decennio in California, e la 24, con cui ha vissuto la seconda parte della sua carriera in gialloviola, ritirandosi al termine della regular season 2015-2016.

 

Dear Basketball è un cortometraggio di poco meno di cinque minuti ispirato dalla gloriosa carriera di Bryant, attraverso il breve ma significativo racconto delle tappe principali che lo hanno portato dall’infanzia trascorsa perlopiù in Italia ai tanti traguardi raggiunti in NBA con la maglia dei Los Angeles Lakers, fino al ritiro avvenuto il 13 marzo 2016 nell’ultima sfida della regular season 2015-2016, vinta nel finale contro gli Utah Jazz, in cui i tifosi gialloviola hanno ammirato per l’ultima volta le autentiche prodezze del Black Mamba, capace di mettere a referto 60 punti e trascinare i suoi ad un insperato successo al fotofinish.

 

Dear Basketball, diretto dall’animatore Disney Glen Keane e con le colonne sonore di John Williams, dunque, si aggiudica il premio di miglior cortometraggio d’animazione, essendo riuscito a riscuotere consenso e attenzione anche da chi non è un appassionato di basket, in virtù della sua originalità e capacità di riassumere nell’arco di appena cinque minuti eventi particolarmente segnanti della vita di un uomo prima che di un’atleta, di un ragazzo che lotta intensamente per la realizzazione del proprio sogno e, attraverso sacrificio e impegno, riesce a realizzarlo.

 

Immediatamente dopo la vittoria dell’Oscar, Kobe Bryant si è commosso salendo le scale del Kodak Theatre per la premiazione, per poi tenere un discorso di ringraziamento: “Non ho ancora realizzato, non so se una cosa del genere sia possibile. So che dai giocatori di pallacanestro ci si aspetta soltanto che stiano zitti e che palleggino, ma sono felice del fatto che tutti noi facciamo molto di più. Grazie a mia moglie Vanessa e alle mie tre figlie, vi amo con tutto il mio cuore, siete la mia ispirazione. Onestamente questo trionfo mi fa sentire meglio di un titolo NBA, giuro che è così. Quando dicevo alle persone che dopo il mio ritiro avrei voluto fare lo storyteller, loro mi dicevano che sarebbe stata una cosa carina, ma che sarei stato depresso al termine della mia carriera. Essere qui e avere questa statuetta è un qualcosa di pazzesco, davvero.”