Rajon Rondo e Ray Allen hanno avuto due carriere molto diverse, accomunate però dai cinque anni trascorsi insieme tra le fila dei Boston Celtics, durante i quali hanno vissuto stagioni piuttosto esaltanti, arrivando due volte alle Finali di Conference e due volte alle Finals, ma soprattutto vincendo il titolo nel 2008, battendo per 4-2 gli odiati rivali dei Los Angeles Lakers.

 

Il giovane Rondo insieme ai ben più esperti Paul Pierce, Kevin Garnett e, appunto, Ray Allen, ha rappresentato dunque un importante pezzo di storia della seconda franchigia più titolata di sempre (17 anelli in bacheca), mettendo in mostra le sue grandi doti da playmaker, su tutte la capacità di sfornare una quantità industriale di passaggi vincenti per partita (11,7 nel 2012, ultimo anno di Ray Allen nel Massachusetts, 11,1 nel 2013, in cui lasciarono Boston anche Paul Pierce e Kevin Garnett, ponendo di fatto fine ad un importante capitolo della storia dei Celtics).

 

Nel 2014, i Boston Celtics mancheranno l’approdo ai playoff per la diciassettesima volta in 68 anni di storia e inizieranno di lì a poco un nuovo ciclo, cedendo Rondo ai Dallas Mavericks. Per il classe ’86 di Lousville, la stagione 2013-2014 non era stata certo da incorniciare, non tanto per le proprie medie individuali (11,7 punti, 5,5 rimbalzi e 9,8 assist di media per partita), quanto piuttosto per l’infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio destro, che lo costringe a chiudere l’annata con appena 30 partite disputate.

 

Anche in Texas gli infortuni lo hanno perseguitato, tanto che la sua stagione si concluse nel corso del primo turno dei playoff contro gli Houston Rockets, in cui fu costretto ai box da un infortunio alla schiena. Nella stagione seguente si accasa ai Sacramento Kings, dove ritrova una continuità d’impiego degna di nota, giocando 72 partite, tutte da titolare, e risultando il miglior assist man della lega con 11,7 assist per gara. Dopo un anno non particolarmente esaltante trascorso in quel di Chicago con la maglia dei Bulls, la scorsa estate Rondo si è trasferito ai New Orleans Pelicans.

 

In Louisiana, il 32enne è tornato a mostrare in buona parte il meglio del suo repertorio, tanto da mettere a referto ben 25 assist contro i Brooklyn Nets, stabilendo il record personale e di franchigia per passaggi vincenti fatti registrare da un singolo giocatore, ed attualmente viaggia a 7,8 punti, 3,9 rimbalzi e 7,8 assist per gara col 46% al tiro. Mentre pian piano sembra poter essere in grado di ritrovare sé stesso sul parquet, però, Rondo si conferma anche un personaggio senza peli sulla lingua, le cui dichiarazioni spesso e volentieri fanno rumore.

 

Dopo essersi dimostrato particolarmente contrario ad un ipotetico tributo ad Isaiah Thomas da parte del TD Garden in occasione di una sfida contro i Cleveland Cavaliers, ritenendo che IT non avesse lasciato il segno nella storia della franchigia, Rondo ha detto la sua sull’imminente uscita dell’autobiografia di Ray Allen, suo ex compagno di squadra proprio in quel di Boston. Queste le sue parole in merito: “Si è ritirato da tanti anni e ora fa uscire un suo libro? Probabilmente ha bisogno di soldi.”

 

Insomma, Rondo ha ancora una volta espresso una propria opinione in maniera tanto diretta quanto provocatoria, senza troppi giri di parole, mettendo per l’ennesima volta in mostra la sua personalità piuttosto energica ed impulsiva. Del resto, Swag anche in campo è sempre stato uno di quelli mai banali, sempre efficaci e dall’atteggiamento grintoso e risolutivo.