LeBron James continua a dominare la lega e, a 33 anni compiuti lo scorso 30 dicembre, non sembra intenzionato a porsi limiti. I suoi Cleveland Cavaliers non hanno certo brillato nel corso di questa regular season, risultando una squadra piuttosto altalenante e incapace di trovare una certa continuità di risultati. Ciò nonostante, grazie anche e soprattutto a The King, i Cavs sono terzi ad Est ed hanno intenzione di giocarsi le proprie chance di vittoria del titolo.

 

Pur avendo dovuto fare i conti con vari infortuni che hanno condizionato l’andamento della squadra (Thompson e Love su tutti) e la mancata integrazione dei nuovi arrivati Isaiah Thomas, Jae Crowder e Derrick Rose, i Cavaliers hanno provato a rimediare in occasione della trade deadline, cedendo Thomas e Frye ai Los Angeles Lakers, Crowder e Rose agli Utah Jazz e Shumpert ai Sacramento Kings, ed accogliendo Larry Nance jr., Jordan Clarkson, George Hill e Rodney Hood.

 

Più che i nuovi volti, però, è stata l’impressionante continuità di rendimento di LeBron James la vera arma in più per la franchigia dell’Ohio, il fattore decisivo che ha permesso alla squadra di restare nei piani alti ad Est ed evitare il controsorpasso delle inseguitrici. Il Prescelto sta giocando il miglior basket della sua carriera, con ben 16 triple doppie stagionali e medie di 27,3 punti, 8,7 rimbalzi, 9 assist, 1,5 palle recuperate e una stoppata per gara, col 54,5% al tiro.

 

Fino a questo momento, LeBron ha messo in bacheca 3 titoli NBA, 4 MVP, 3 MVP delle Finals e dell’All-Star Game, un Rookie of the Year, due ori olimpici e un bronzo. In molti si chiedono quante ulteriori soddisfazioni riuscirà a togliersi prima di ritirarsi, anche se, alla luce di quanto ha mostrato fino a questo punto della regular season attualmente in corso, quel giorno sembra piuttosto lontano, in quanto LBJ riesce ancora a divertirsi e a divertire con una spensieratezza e una scioltezza incredibili, come se fosse un ragazzino alle prime armi e non un veterano più che affermato.

 

Il valore di James è indiscutibile, tanto che sin dai primi anni della sua carriera è stato spesso e volentieri paragonato a Michael Jordan: in molti, infatti, si interrogano su chi sia il migliore al mondo tra i due, con posizioni spesso e volentieri contrastanti. Una risposta abbastanza netta l’ha data Isiah Thomas, ex playmaker dei Bad Boys dei Detroit Pistons, campione NBA nel 1989 e nel 1990 ed MVP delle Finals nel 1990, nonché storico rivale di MJ sul campo, che ha espresso la propria opinione sull’eterno dualismo James-Jordan e preso una posizione abbastanza netta anche per quanto riguarda la scelta del miglior giocatore di tutti i tempi.

 

“Il miglior giocatore di sempre a mio avviso è Kareem Abdul-Jabbar, perché ha vinto a tutti i livelli, dall’high school alla NBA, lasciando un segno indelebile nella lega, vincendo 6 titoli, 6 MVP, 2 MVP delle Finali e stabilendo il record di più punti segnati nella storia. Dietro di lui ci sono tantissimi campioni straordinari che hanno dimostrato di meritare il secondo posto. Mi riferisco a LeBron James e Michael Jordan, anche se ad oggi metterei il primo davanti al secondo. Jordan ti batte con la sua capacità di segnare, ma LeBron può batterti in innumerevoli modi diversi, con un rimbalzo o un assist o col suo modo di coinvolgere il resto dei compagni. Inoltre è più grande, grosso e forte fisicamente”, le parole rilasciate in merito da Isiah Thomas, attualmente opinionista per TNT ed ex trascinatore e principale punto di riferimento dei Detroit Pistons dal 1981, anno in cui fu chiamato con la seconda scelta assoluta dalla franchigia del Michigan, al 1994.