Al fine di trattenere Quinn Cook, Golden State Warriors hanno tagliato dal proprio roster Omri Casspi. Quest’ultimo, arrivato da free agent la scorsa estate, era riuscito a ritagliarsi un ruolo importante nella second unit dei campioni in carica, tanto da mettere a referto 5.7 punti, 3.8 rimbalzi e un assist col 58% al tiro dal campo e il 45,5% da tre in 53 partite giocate, di cui 7 da titolare, con un minutaggio di circa 14,1′ per gara.

 

L’ala classe ’88 di origine israeliana, che ha già indossato le maglie di Sacramento Kings, Cleveland Cavaliers, Houston Rockets e, brevemente, anche quelle di New Orleans Pelicans e Minnesota Timberwolves, non potrà firmare con un’altra squadra per dire la sua, essendo stato tagliato dopo la scadenza necessaria per potersi accasare ad un’altra franchigia, ossia il 1 marzo.

 

La decisione presa dalla società californiana non è stata affatto semplice, anche perché Casspi si era rivelato un tassello piuttosto utile per far rifiatare i titolari ed aveva dimostrato di poter rappresentare una valida alternativa a due fuoriclasse del calibro di Draymond Green e Kevin Durant, punti fermi dello starting five di Steve Kerr.

 

Oltre a ciò, quest’anno i Warriors sono stati letteralmente falcidiati dagli infortuni, perdendo in periodi alterni i vari Curry, Thompson, Iguodala e gli stessi Green e Durant, così le riserve hanno assunto un valore ancor più significativo per coach Kerr. Proprio quest’ultimo ci ha tenuto a spiegare perché la scelta sia ricaduta proprio su Casspi, privando così Golden State di un’ala che aveva dato un contributo più che positivo alla causa.

 

“Il fatto che la scelta sia stata più facile del previsto è da attribuire all’infortunio di Casspi, ma non è stato semplice decidere di fare a meno di lui perché adoriamo Omri e ciò che ha fatto per la nostra squadra e perché è stato con noi per tutta la stagione. Si è rivelato un ottimo compagno di squadra e non è stato facile dirgli che avevamo deciso di tagliarlo dal nostro roster, ma non avevamo alternative. Non possiamo fare a meno di Quinn Cook nei playoff e non potevamo privarci di altri lunghi”, ha dichiarato Steve Kerr in merito alla riflessione che ha portato alla decisione di tagliare Casspi per far posto a Cook.

 

Quinn Cook, come noto, ha preso più che degnamente il posto di Steph Curry, rivelandosi un giocatore molto funzionale al sistema dei Warriors, tanto che fin qui ha fatto registrare medie di 9.5 punti, 2.4 rimbalzi e 2.8 assist col 49,2% dal campo e il 44,6% da dietro l’arco in 32 partite disputate, di cui 17 in quintetto. Il classe ’93 è entrato stabilmente a far parte del roster a disposizione di Kerr dopo i tanti problemi fisici che hanno notevolmente limitato l’impiego del due volte MVP.

 

Nelle ultime 12 partite, tutte giocate da titolare, Cook ha messo a referto ben 18.2 punti, 4.1 rimbalzi e 5.3 assist, guadagnandosi così la chance di disputare i playoff per la prima volta in carriera. Il 25enne di Washington aveva un two-way contract con i Golden State Warriors e i Santa Cruz Warriors, franchigia affiliata ai campioni in carica e militante in D-League. In seguito alle ottime prestazioni fornite fin qui, gli scenari potrebbero cambiare, con Cook che si appresta a firmare un contratto biennale con il 2019-2020 non garantito.

 

E, in questo contesto, quale sarà il futuro di Casspi? Privato della possibilità di giocare nei playoff per questa stagione (anche nel caso in cui un’altra franchigia volesse ingaggiarlo non potrebbe farlo), l’israeliano si è detto soddisfatto per l’esperienza con i Warriors: “Ho imparato tantissimo quest’anno a Golden State, hanno un’organizzazione fantastica. Steve Kerr è un grandissimo coach, è meraviglioso il modo in cui gestisce ogni situazione. Ammirava la mia professionalità e per lui è stata dura dirmi che non avrei più fatto parte del roster, quando ci siamo incontrati col general manager continuava a guardare in basso e gli ho detto ‘Vi voglio bene, lo capisco’. Se non mi fossi infortunato, avrei giocato i playoff con loro, è dura da accettarlo. La mia intenzione è continuare a giocare in NBA”, queste le sue parole in merito al suo addio alla franchigia della Baia.