Wunder Dirk. Quando leggi queste parole non può che venirti in mente la grandezza di quest’uomo. Non è mai stato il più veloce, quello che salta di più o il più agile eppure segnava. Sempre e comunque. Le vittime sono molteplici, per esempio Amare Stoudemire recentemente ha rilasciato questa dichiarazione su Dirk “l’uomo più difficile da marcare? Dirk Nowitzki,era quasi impossibile marcarlo. Non riuscivo a capirlo. Non riuscivo a fermarlo”. Stoudemire per diversi anni è stato una delle migliori ale forti della lega, le sue caratteristiche principali erano l’energia e l’esplosività incredibile. Nonostante ciò non riusciva a marcare il tedesco che a livello tecnico è poesia in movimento.

Nowitzki cresce sia come persona sia come giocatore grazie a Holger Geschwindner, egli si accorge di questo gigante biondo verso l’età di 16 anni, in lui vede un talento mai visto prima e decide di allenarlo. Oltre che migliorarlo nella pallacanestro lo forma anche come persona facendogli leggere dei classici della letteratura mondiale. Dopo un anno in cui lavorano insieme sui fondamentali e sull’equilibrio, cosa importantissima per un ragazzo cresciuto molto in poco tempo (era 209 cm), Geschwindner gli pone una domanda, ovvero se voleva rimanere in Germania o andare oltreoceano e competere con I più forti del mondo; perché per fare ciò doveva iniziare ad allenarsi quotidianamente con lui sennò poteva pure smettere di allenarsi perché era migliorato talmente tanto che già allora poteva dominare nella sua madre patria. Il suo mentore non sbagliava quando diceva queste cose dato che a 18 anni segnava 27 punti a partita,senza troppe difficoltà, nella Bundesliga 2. Dirk si prese 2 giorni per decidere e, per fortuna nostra, decise di voler andare in NBA, così fu scelto nel Draft del 1998 con la pick numero 9 dai Bucks che subito lo scambiarono con Dallas in cambio della 6° e 19° scelta dello stesso anno. IL primo anno fatica perché non era abituato a giocare a quella velocità contro degli atleti del genere. Dal suo secondo anno nella lega inizia ad imporsi sfruttando il suo tiro dalla distanza, cosa a dir poco rivoluzionaria per l’epoca, al tiro in allontanamento ed anche al migliorato atletismo seguito da un buon controllo di palla.

Dirk è il prototipo del lungo moderno: alto, mobile, buon palleggio, può giocare in post (sopratutto con giocatori più piccoli) ed un ottimo tiro sia dalla media che dalla lunga distanza con il quale apre il campo. A noi sembra normale come cosa, ma per I primi anni 2000 era estremamente rivoluzionario questo modo di giocare se si pensa che lo stesso Duncan, matricola dell’anno nella stagione 97/98, non aveva e non ha mai sviluppato un tiro da 3 punti e la sua percentuale ai liberi era di gran lunga minore rispeto a quella del tedesco. Il tiro di Nowitzki è pressochè instoppabile perchè il rilascio è molto alto e la parabola è un arcobaleno, se poi questo movimento è in allontanamento l’unica cosa che si può è sperare in uno dei suoi rari sbagli. I vari Porzingis,Towns, Mirotic sono tutti figli suoi sia tecnicamente sia perché è stato il primo europeo a dominare in NBA. Nella stagione 2006/7 vince il premio di MVP, inoltre come se non bastasse ha vinto il titolo nel 2011 proprio contro quei Miami Heat contro I quali aveva perso la finale del 2006 e che sembravano imbattibili guidati dal trio JamesWadeBosh. Quei playoff e sopratutto quella serie è stato il suo incoronamento perché a 33 anni non aveva più il corpo di 5 anni prima, però aveva una squadra molto solida e lui era ad un livello tecnico e tattico ineccepibile. Durante quella post-season tenne delle cifre da capogiro, 27.7 punti 8 rimbalzi e 2.5 assist di media a partita inclusi due quarantelli, 48 con 12/15 dal campo e 24/24 ai liberi (record NBA) in gara 1 e 40 punti in gara 4, nelle finali di conference contro OKC. Semplicemente infermabile.

Ora, a 40 anni, il fisico non lo asseconda più come una volta, però di tanto in tanto ci sono delle partite in cui sembra portare le lancette dell’orologio indietro di un paio di giri; allora lo si vede portare a scuola e segnare canestri nel finale di partita contro giocatori più giovani di lui, vedi Dallas Mavericks vs Los Angeles Lakers del 26 gennaio 2016, in questo caso ha segnato due canestri fotocopia in faccia a Julis Randle che aveva difeso benissimo, ma Dirk è Dirk.
The Highlander