I Philadelphia Sixers stanno dando seguito all’ottima regular season disputata, avendo strappato la qualificazione alle semifinali di Conference in appena cinque gare contro i Miami Heat. Al primo turno, infatti, la franchigia della Pennsylvania si è imposta con un netto 4-1 ai danni di quella della Florida, trascinata dai vari Ben Simmons, Joel Embiid, Dario Saric, J.J. Redick, Marco Belinelli e Markelle Fultz.

 

Il gruppo a disposizione di coach Brett Brown è ricco di giovani talenti dal sicuro avvenire (molti di essi si sono già ampiamente affermati) e affidabili veterani che hanno tanto da dare. Questo mix vincente rende i Sixers una squadra da temere: del resto, Philadelphia è la terza forza della Eastern Conference ed ha il quinto record dell’intera lega, con la bellezza di 52 vittorie e soltanto 30 sconfitte in regular season.

 

Unica squadra ad Est ad essersi già qualificata alle semifinali di Conference, nel prossimo turno Philly sfiderà la vincente tra Boston Celtics e Milwaukee Bucks (serie attualmente sul 3-3). Si tratterà di un altro appuntamento fondamentale per i Sixers, l’ennesimo di una stagione in cui Philadelphia è riuscita addirittura a superare i propri limiti, andando oltre le più rosee previsioni circa le possibilità della squadra della città dell’amore fraterno.

 

Non è utopia sostenere che in quel di Philadelphia non ci si divertiva così e non si sognava ad occhi aperti dai tempi di Allen Iverson: The Answer, prima scelta assoluta del Draft del 1996, è e sarà sempre nel cuore dei tifosi dei Sixers per quanto messo in mostra con la maglia della franchigia della Pennsylvania sui parquet a stelle e strisce dal 1996 al 2006 e nella breve annata 2009-2010, con più luci che ombre. Con lui, infatti, Philadelphia approdò alle Finals nel 2001, arrendendosi per 4-1 al cospetto dei Los Angeles Lakers di Kobe Bryant e Shaquille O’Neal.

 

L’ultimo titolo vinto dai Sixers risale addirittura al 1982-1983, anno in cui vinsero proprio contro i Lakers nelle finali con un netto 4-0. Lo stesso Iverson è rimasto legatissimo ai suoi Philadelphia Sixers e, nonostante abbia indossato tante altre maglie (Denver Nuggets, Detroit Pistons, Memphis Grizzlies in NBA, Besiktas in Europa), non può fare a meno di dimenticare il decennio magico trascorso in quel di Philadelphia.

 

I Sixers stanno tornando su quei livelli e sembrano in procinto di porre le basi per dar vita ad un ciclo entusiasmante, ricco di successi e, soprattutto, lungo. Philadelphia è tra le squadre che più hanno sorpreso nel corso di questa stagione, tant’è che coach Brett Brown è tra i candidati per il premio di Coach of the Year (al pari dei vari Mike D’Antoni, Brad Stevens, Quin Snyder, Dwane Casey e Terry Stotts) e Ben Simmons per quello di Rookie of the Year (il suo principale antagonista in questo senso è Donovan Mitchell, la giovane stella degli Utah Jazz).

 

Allen Iverson è molto fiducioso circa i giovani ed elettrizzanti Philadelphia Sixers, forse anche più del dovuto, com’è giusto che sia trattandosi della squadra che occupa un posto speciale nel suo cuore. “Penso che questo sia il nostro momento”: così The Answer si è espresso in merito alla possibilità che Philly possa tornare a vincere l’anello dopo una lunga attesa, battendo la concorrenza, ad Est, dei Boston Celtics/Milwaukee Bucks, dei Cleveland Cavaliers di LeBron James e di una tra Toronto Raptors e Washington Wizards, nonché di Golden State Warriors e Houston Rockets. Il sogno, o meglio, la profezia di Iverson si tramuterà in realtà?