Phoenix, New York, Dallas e Miami. 846 presenze e quasi 16.000 punti possono essere un comodo biglietto da visita per chi, come Amare’e Stoudemire, ha segnato un’epoca nel Gioco. La sua tecnica fuori dall’ordinario gli ha sempre permesso di essere uno dei giocatori più rispettati e temuti nel pitturato, considerando inoltre le grandi doti atletiche che lo hanno sempre presentato come uno dei centri oggettivamente più belli da vedere. Inutile dire che nel suo periodo d’oro nei Suns la sua consacrazione è dovuta soprattutto a Steve Nash, in tutto e per tutto il partner d’attacco perfetto per un giocatore delle sue abilità.

Poi però, come mille altre storie della palla a spicchi, il corpo cede e perde colpi. Le ginocchia non gli permetteranno di traghettare né Phoenix né tantomeno i suoi Knicks nella storia, lasciandolo senza trofei in bacheca.

Dopo le parentesi con Dallas, Miami ed addirittura una prova di rilancio in Europa, Amare’e in una recente intervista ha rilasciato dichiarazioni importanti circa il suo futuro, che lo vorrebbe ancora con una canotta NBA a 36 anni:

“Modestamente potrei essere ancora d’aiuto a molte squadre all’interno della Lega. Grazie ad Ice Cube (fondatore della BIG 3) mi terrò in allenamento quest’estate con il suo torneo. Mi sento in grandissima forma e sto preparando il mio corpo come nessuno immagina. Penso assolutamente di tornare in NBA.”

Insomma, di sicuro un flashback che farebbe piacere ai più datati, ma quanto potrà ancora offrire Stoudemire in una lega in continuo sviluppo come l’NBA? E chi avrà più bisogno della sua esperienza?