In questa serie di articoli analizzerò tutti i giocatori scelti al primo giro del Draft e quelli più interessanti del secondo.

L’analisi sarà così suddivisa: nome, posizione, college o squadra, anno di college (se frequentato), età, altezza, peso, apertura alare, le statistiche dell’ultima stagione, successivamente i punti di forza e di debolezza del giocatore e per finire una piccola analisi sulla scelta in se.

Legenda:

PPG= punti per partita

RPG= rimbalzi per partita

APG= assist per partita

BPG= stoppate per partita

DeAndre Ayton      C      Arizona     Freshmen        19 anni       216 cm       118 Kg        226 cm

20.1 PPG       11.6 RPG      1.9 BPG       34% da 3        65% true shooting

Corre molto bene in transizione, dopo un rimbalzo difensivo cerca la guardia per l’outlet pass per innescare il contropiede che spesso e volentieri finisce con un alley-oop per Ayton. La sua caratteristica che certamente si traslerà in NBA è la capacità di rimbalzi sia offensivi sia difensivi grazie ad un buon posizionamento, istinto ed un buon secondo salto. Può spaziare il campo perchè ha un tiro dalla lunga distanza che mette sia in situazioni di pick’n’pop sia quando arriva di rimorchio; inoltre gli piace ricevere la palla fronte a canestro e tirare dalla media. In post ha mostrato un buon movimento di piedi che unito alla sua forza ed atletismo gli consente di portare i lunghi avversari sotto canestro e sa finire al di sopra dei difensori grazie anche ad un tocco morbido, non ha tantissime soluzioni in post però con la mano debole ha sviluppato un buon gancio sinistro. Se viene raddoppiato sa che c’è un compagno libero e grazie al suo corpo vede oltre la difesa e riesce a seguirlo; la sua struttura fisica è importante anche quando è concentrato in difesa perchè riesce ad influenzare i tiri degli avversari.

La difesa è da rivedere perchè si fa battere troppo facilmente sul primo passo e a volte non sa dove si trova sul campo e marca i giocatori molto dietro la linea da 3. Nonostante abbia delle caratteristiche fisiche che lo renderebbero un buon protettore del ferro non lo è e genera cattive spaziature in difesa. Certe volte si accontenta del tiro dalla media piuttosto che usare il fisico per entrare nel pitturato, inoltre questa conclusione risulta azzardata anche perchè il suo tiro ha poca parabola. Si è visto che fatica sia ad attaccare dal palleggio sia a trovare il proprio tiro contro avversari con il suo stesso fisico.

In alcuni momenti sembrava di vedere Shaq da quanto è stato dominante a livello collegiale, però per guidare un squadra al titolo deve migliorare sopratutto nell’atteggiamneto difensivo e nei movimenti in difesa oltre ad ampliare e perfezionare il repertorio offensivo.

Con la prima chiamata assoluta Phoenix sceglie, ora come ora, il miglior centro del Draft, ritenuto il pezzo mancante per ritornare a competere.

Marvin Bagley III     PF/C      Duke     Freshmen      19 anni      211 cm      106 Kg     215 cm

21 PPG     11.1 RPG       1.5 APG       39% da 3       65% true shooting

Il lungo più atletico del draft, corre benissimo in transizione e può effettivamente guidarla dal palleggio o finirla in schiacciata dopo un lob. Sa sempre dov’è in campo e ha un ottimo secondo salto, grazie al quale riesce a prendere i rimbalzi dai suoi stessi errori e ha segnare sulle seconde o terze opportunità. Non sempre ha il migliore posizionamento, ma riesce grazie alla voglia a prendere rimbalzi anche fuori dalla sua posizione. Capace in situazioni di face up dalle quali ricava solitamente un gancio di sinistro dopo una virata, oppure grazie al buon primo passo segna con un gancio in corsa. Non è un tiratore pazzesco come Trae Young o Grayson Allen, ma sa tirare difatti può giocare in pick’n’pop e grazie a questa sua abilità combinata col suo atletismo riesce ad entrare in area e finire al ferro.

Il suo gioco in difesa è quasi tutto da costruire anche perchè molte volte risulta svogliato e non comunica con i compagni. Non è un protettore del ferro perchè si lascia battere dal palleggio, inoltre non recupera e ne ruota dal lato debole o se lo fa è in ritardo. Delle volte diventa egoista con la palla e forza azioni che non ci sono e ha dimostrato delle difficoltà ad eseguire semplici passaggi, fondamentale su cui deve lavorare molto per poter giocare minuti significativi in NBA. Al college ha tirato col 62% i liberi. Questo dato fa capire che il suo tiro è incostante e deve migliorarlo, forse avrà bisogno di un po’ di adattamento prima di poter prendere triple con un certa serenità. Un altro aspetto da tenere sotto controllo è la sua mano debole che molto spesso rifiuta di usare perchè non è allo stesso livello della sinistra.

Con tutti questi dubbi è comunque riuscito a registrare 20 punti e 11 rimbalzi di media a partita, certamente il livello è diverso; però se riesce a migliorare con gli anni la sua difesa e alcune letture di gioco ha il potenziale per diventare un giocatore franchigia.

Sacramento trovandosi bene con Fox punta sul migliore giocatore che non fosse Doncic, data un po’ la delusione di Willie Cauley-Stein che non si è rivelato il giocatore che si pensava potesse diventare l’ex 35 di Duke è la scelta azzeccata per provare a ricostruire. È rimasto senza parole dopo la chiamata al Draft e l’unica cosa che ha fatto è stata ringraziare Gesù.

Luka Doncic PG Real Madrid 19 anni 203cm 103 Kg 267cm standing reach

14.5 PPG 4.6 APG 5.2 RPG 31% da 3 in 25 minuti di media a partita

Veloce in transizione ed esplosivo sopratutto staccando con 2 piedi, inoltre sa leggere bene cosa la difesa gli concede se la tripla, se il tiro dalla media, se il sottomano oppure lo scarico per il tiratore libero vedendo oltre la difesa. Il pick’n’roll sa giocarlo benissimo perchè sa leggere cosa fa la difesa e reagisce di conseguenza; ovvero può tirare se il difensore passa sotto il blocco, sa servire il tagliante o il giocatore se si apre, inoltre riesce a trovare l’uomo in angolo in uscita dal blocco come James Harden. Gli piace portare i difensori più piccoli in post nel quale li cuoce lentamente tramite una serie di finte; inoltre sa finire girandosi sia verso destra sia verso sinistra. Il miglior passatore del Draft grazie alla sua abilità di vedere tutto il campo e di completare difficili passaggi. Gioca con i difensori del lato debole, ovvero se essi flottano verso il centro l’angolo sarà libero se chiudono gli angoli sarà vuota l’area; la situazione può non essere chiara fin da subito ma egli ha la pazienza di aspettare e reagire in modo corretto ai movimenti della difesa. Prende molti rimbalzi per essere un play e è un buon passatore lob, se motivato è un buon difensore.

Sbaglia alcune letture offensive e fatica a creare se pressato tutto campo o se accoppiato contro un lungo atletico, può perdere la maniglia andando a canestro. Deve migliorare le conclusioni in traffico sopratutto quelle staccando con un solo piede col quale non riesce a restare sospeso e finire oltre il suo uomo. Deve migliorare la sua attenzione in difesa perchè, sopratutto nel pick’n’roll, tende a perdere il suo uomo e se è un esterno atletico non sempre riesce a stargli davanti e contenerlo.

Ha vinto tutto quello che si poteva vincere in europa e non ha ancora compiuto 20 ANNI. Ha guidato il Real a vincere l’Eurolega ed è stato l’MVP delle Final Four. Non si è mai visto qualcuno di così giovane dominare in Europa. Può giocare sia con la palla in mano, come negli ultimi 2 anni, sia lontano da essa come il primo anno nella capitale spagnola. Un giocatore che può guidare una squadra al titolo e che può essere la prima soluzione offensiva anche se come ha dimostrato al Real sa impattare il gioco in diverse maniere quindi sa vincere senza segnarne 30 a partita, caratteristica che nessun altro giocatore in questo Draft, ad oggi, possiede. Certo deve avere una buona squadra che lo supporti, ma tutti la necessitano per vincere.

Il migliore giocatore di Basket nel Draft, questa è l’opinione di quasi tutti gli scout NBA.

Atlanta sceglie Doncic sapendo già di mandarlo a Dallas per Trae Young ed una scelta al primo giro del 2019, Hawks che comunque prendono un buon playmaker dopo aver messo sul mercato Dennis Schoroder, si prospettano degli anni di ricostruzione.

Jaren Jackson Jr.     C     Michigan State     Freshmen     18 anni      211 cm    109 Kg     227 cm

10.9 PPG RPG 3 BPG 39% da 3 (38/96) 65% true shooting

Ha un discetro controllo di palla che combina con delle virate che lo possono portare al ferro contro lunghi non atletici. La caratteristica del suo gioco che intriga così tanto gli scout è la possibilità di difendere tutte e 5 le posizioni, può cambiare su tutti i blocchi, perchè ha buoni fondamentali e braccia abbastanza lunghe da influenzare o stoppare il tiro se viene battuto. Buonissimo stoppatore che sa usare anche la mano sinistra e ruota da lato debole con un buon timing, inoltre nel pick’n’roll è bravo a fare aiuto e recupero, ma sa anche far illudere il palleggiatore che il canestro non sia coperto per poi stopparlo da dietro. Per eccellere nella difesa in post deve diventare più muscoloso ed accettare i maggiori contatti, cose normali per un 18enne. Ha dimostrato nel corso di questa stagione che sa tirare da 3, caratteristica inusuale per un protettore del ferro come lui, ed inoltre ha tirato con quasi l’80% i liberi, quindi non lo si potrà mandare in lunetta a cuor leggero.

Non è un passatore naturale e pecca nella decision making, in cui la giovane età è di sicuro un fattore. Il suo gioco in attacco in generale è ancora molto acerbo, in post ha un gancio, il quale comunque fatica a mettere nel traffico, nel quale non è capace di crearsi il proprio tiro da solo e ha dei problemi se è marcato da gente della sua stazza.

In difesa tende a saltare sulle finte e commettere molti falli; inoltre deve essere più consistente anche nella parte offensiva.Con un corpo come il suo dovrebbe prendere più rimbalzi nei quali si dimostra un po’ soft e delle volte commette dei falli inutili.

Potrebbe dover aggiustare il suo tiro alla distanza NBA anche perchè è da quello che si sviluppa il suo attacco.

Primo vero 3&D che gioca da centro, sembra disposto a lavorare duro per diventare il miglior giocatore possibile. Questo probabilmente lo porterà ad essere un all-star nel giro di qualche anno, ma ora come ora non ne possiede i mezzi.

Memphis sceglie uno dei prospetti più intriganti di questo Draft da affiancare a Marc Gasol e Mike Conley, se cresce bene potrebbe diventare un mix molto interessante.

Trae Young     PG      Oklahoma       Freshmen       19 anni         188 cm      80 Kg      191 cm

27.4 PPG      8.7 APG        3.9 RPG        1.7 SPG       36% da 3

Leader dell NCAA per punti, assist e palle perse a partita. Miglior creatore di tiri del Draft grazie al suo pacchetto di fondamentali molto buoni se non ottimi è riuscito a diventare uno dei giocatori più temuti del college. Appena passa metà campo deve essere accoppiato con qualcuno senno molto probabilmente segna, inoltre ha un buonissimo controllo di palla e footwork che gli permettono di crearsi tiri dal palleggio e mandare fuori equilibrio i difensori. Grazie a questa sua qualità viene marcato molto stretto e quindi può attaccare il canestro con cambi di velocità e soluzioni in finesse. Quando gioca in transizione trova regolarmente l’uomo libero con passaggi dal palleggio anche di 20 metri, oppure nel pick’n’roll riesce a muovere la difesa e a trovare il rollante o il tiratore libero. Buon basketball Q.I. Non ferma il palleggio sulla linea di fondo perchè attira l’attenzione su di se e serve il tagliante libero sotto canestro.

La sua difesa lascia molto a desiderare sia per la superficialità sia per la tecnica difensiva, farà molta fatica a marcare le guardie NBA e verrà usato dall’attacco avversario per segnare canestri facili. Ha difficoltà con il gioco fisico e a finire nel traffico, 49.6% nelle conclusioni al ferro, cose per cui perde molto spesso palloni che si trasformano in 2 punti per la squadra avversaria, inoltre alcune volte la sua altezza non gli permette di effettuare certi tipi di passaggio. Deve migliorare le scelte offensive sopratutto perchè tende a prendere tiri affrettati e ad accontentarsi di un tiro contestato al posto di leggere cosa gli offre la difesa che sia la penetrazione o l’extra-pass.

Per essere un franchise player di una contender deve lavorare molto in difesa e anche sul suo atteggiamento difensivo, inoltre deve aumentare la massa muscolare e leggere meglio le difese. A Oklahoma gli hanno dato carta bianca su quello che poveva fare in campo, ma molto probabilmente in NBA non sarà così perchè per vincere devi inserirti in un sistema perciò non può prendere tutti quei tiri che prendeva al college o passare interi minuti di partita senza passare la palla. Se mette a posto queste cose e continua a lavorare duro sarà un All-Star.

Dallas sceglie Trae Young in modo da ufficializzare la trade con Atlanta che gli consegna Doncic.