Si dice che non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta, e secondo me gli sconfitti vincitori di questo primo turno dei playoffs sono sicuramente i Brooklyn Nets. Una squadra giovane, ricca di coralità e a tratti ha mostrato anche sprazzi di sana ignoranza di cui abbiamo sempre bisogno.
L’incredibile vittoria in gara 1 contro Philadelphia ha fatto correre ai ripari la squadra di Embiid e Simmons, e facendo salire molti dubbi sulla tenuta mentale di questi ultimi due. Le partite seguenti hanno dimostrato ampiamente che quello è stato solo un piccolo svarione dovuto forse all’emozione e alla straordinaria prestazione degli uomini allenati da coach Atkinson, il quale ha saputo riconoscere ed esaltare al meglio i punti di forza dei suoi ragazzi durante tutto il corso della stagione regolare.
“Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta.” Un gruppo di ragazzi giovanissimo, età media di 25 anni, ed una franchigia che dopo anni di sofferenze e numerose batoste ha saputo rimboccarsi le maniche ed ha iniziato a costruire. Ci sono voluti molti anni eppure questo gruppo di ragazzi scalmanati ha raggiunto la post season ribaltando tutti i pronostici.
Il gioco corale e l’esaltazione delle situazioni di 1vs1 dinamico, vedi i canestri di Caris LeVert, Jarett Allen e D’Angelo Russell, hanno portato i Nets ad essere la squadra rivelazione dell’anno, insieme agli “sfortunati” Sacramento Kings.
Vederli giocare è uno spettacolo per gli occhi e riguardando la serie contro i 76ers si può notare come la mancanza di esperienza ha giocato un ruolo molto importante, oltra ovviamente alla netta superiorità di roster della squadra della Pennsylvania.
Le statistiche della regular season raccontano poco, ma svelano comunque alcuni aspetti del gioco della squadra della Grande Mela. Quinti per 3PM, tiri da 3 punti fatti, con 12.8 triple segnate a partita dietro solo corazzate come i Bucks e i Warriors e chi se non i Rockets, ed una sorpresa, ma non troppo, come gli Atlanta Hawks. Avendo in squadra il tiratore migliore della regular season, Joe Harris che nelle 82 partite ha tirato con il 47.4% da dietro l’arco.
Settimi per rimbalzi catturati a partita, con Ed Davis leader di squadra con 8.6 rimbalzi di media.
Il futuro per la squadra del New Jersey è senz’altro roseo. Un gruppo pieno di grinta ed energia, guidati da un leader divenuto All Star come D’Angelo Russell, che dopo i primi anni, ha trovato la sua dimensione all’interno della lega. Una dimensione che gli si addice e che merita per gli sforzi che ha fatto per ottenerla.
Lo sai cos’è un perdente? Il vero perdente è uno che ha così paura di non vincere che nemmeno ci prova!