Infortunatosi al polpaccio destro nel corso della recente vittoria per 104-99 in gara-5 contro gli Houston Rockets (22 punti, 5 rimbalzi, 4 assist e un recupero in poco più di mezzora per lui), Kevin Durant sembra destinato a saltare la prossima partita della serie, in programma nella notte tra domani e dopodomani e che potrebbe consegnare ai suoi Golden State Warriors la qualificazione per le Finali di Conference oppure rinviare il discorso a domenica, quando si giocherebbe l’eventuale gara-7 a Oakland.

Protagonista sin qui dei migliori playoff della sua carriera, KD sta viaggiando a medie celestiali di 34.2 punti, 5.2 rimbalzi, 4.9 assist, 1.2 recuperi e una stoppata per partita col 51% dal campo e il 42% da dietro l’arco in questa post season, di cui tra l’altro è il miglior realizzatore con 376 punti totali in 11 partite.

Già campione NBA e MVP delle Finals nelle due stagioni scorse, Durant è il principale punto di riferimento di una squadra che ha sì 4 All-Stars oltre a lui (DeMarcus Cousins è attualmente ai box), ma che non può fare a meno del suo giocatore più forti, colui che a suon di prestazioni da incorniciare ha deciso le ultime due Finali contro i malcapitati Cavs di LeBron James e ha risolto la pratica Los Angeles Clippers nel primo turno di quest’anno (35 punti di media contro i losangelini, di cui ben 41.5 da gara-3 in poi, con la serie bloccata sull’1-1).

In scadenza di contratto al termine di questa stagione, Durant potrebbe essere giunto al suo ultimo anno in maglia Warriors e ci tiene a fare il massimo per mettersi al dito il suo terzo anello in carriera prima di lasciare eventualmente la franchigia della Baia in free agency e cominciare una nuova avventura.

“Non ce la farà ad essere pronto per gara-6. Possiamo fingere e far finta di niente e considerarlo in dubbio, ma nella prossima partita non ci sarà.”, ha dichiarato senza fare troppi giri di parole coach Steve Kerr in merito all’infortunio riportato dal 10 volte All-Star e MVP della regular season nel 2014.