Tra poche ore i Los Angeles Lakers e i Miami Heat torneranno in pista per il terzo atto delle NBA Finals 2020, con la squadra della Florida costretta a vincere per tenere ancora aperti i giochi.
Miami ha lottato tantissimo in queste due partite, dimostrando una grande determinazione, ma non è servito a niente.
I Lakers hanno dalla loro parte un team più rodato e più esperto, guidato da due grandi campioni.
Spoelstra, poi, deve fare i conti anche con gli infortuni di Dragic e Adebayo. Lo sloveno difficilmente sarà del match, mentre il lungo conta di rientrare.
È ovvio che gli Heat sperano di riaverli entrambi per questa serie, così da poter provare a ribaltare una situazione non facile. Ma c’è un precedente che può venire in aiuto di Butler e compagni.
Il precedente risale alle finali del 2006, le prime della storia per Miami. In panchina c’era Pat Riley, in campo c’era un giovane Dwayne Wade, gli avversari erano i Dallas Mavericks di Nowitzki.
Le prime due partite furono vinte dalla squadra texana in maniera abbastanza netta, ma poi Shaq e compagni vinsero le successive quattro partite e portarono a casa il titolo.
Bisogna anche dire, però, che le statistiche sono quasi tutte a favore di James e compagni.
I losangelini si sono trovati sul 2-0 per loro alle finali in sei occasioni, e per cinque volte hanno raggiunto l’obiettivo.
L’unica finale che hanno perso dopo essersi aggiudicati i primi due incontri risale al 1969, contro i rivali di sempre, i Boston Celtics.
Tutta la serie fu molto tirata. I Lakers di Jerry West erano avanti prima 2-0 e poi 3-2, ma persero gara-7 in casa 106-108, contro i verdi guidati da John Havlicek.
Curiosamente, quelle furono le prime finali in cui venne assegnato il premio di Mvp. Altra curiosità, a vincere il premio fu West, giocatore della squadra che perse quelle finali.
Le altre cinque volte in cui i Lakers erano avanti 2-0 – contro Orlando (2009), Nets (2002), Indiana (2000), Boston (1987) e Washington (1949) – la squadra si è sempre laureata campione.
Poi, L.A. nella sua storia in gara-3 ha un record di 18-13, e solo in cinque di queste 18 occasioni non è riuscita a portare a casa il Larry O’Brien Trophy, l’ultima nel 2008.
Solamente in 3 delle 13 volte in cui hanno perso la terza sfida, sono poi riusciti a fare loro la serie, nel 1987, nel 2000 e nel 2009.
I Miami Heat, invece, in gara-3 hanno un record di 3-2. Nel 2006 la vinsero portarono a casa il trofeo così come nel 2012.
Nel 2011 vinsero il terzo set ma persero il titolo contro Dallas, che ottenne così la rivincita delle finali di cinque anni prima.
Due anni dopo persero gara-3 contro gli Spurs, ma poi ribaltarono la situazione grazie al famoso canestro alla scadere di gara-6 di Ray Allen e a una strepitosa gara-7 di LBJ.
L’anno successivo i texani vinsero nuovamente game three, per poi andare a vincere il titolo in gara-5 in casa.
I numeri, quindi, sono molto più dalla parte di James e compagni che dalla parte dei vincitori dell’Est. E poi se l’ex Miami e Davis continueranno a giocare così è difficile pensare a un rimonta.
Ma i giocatori in canotta bianca hanno più volte fatto vedere di avere gli attributi e di non avere paura di nessuno.
Queste sono le NBA FINALS, il più grande spettacolo del mondo, dove non c’è niente di logico e le sorprese sono sempre dietro l’angolo.
All’inizio nessuno pensava che i floridiani sarebbero arrivati a questo punto, ora vogliono giocarsela fino alla fine. Sono una squadra giovane, ma hanno la mentalità giusta per poter ancora dire la loro.
E poi si sa, mai dare per morto il team di Erik Spoelstra, che ha fatto dell’unità del gruppo il punto cardine di questa squadra.
Vogel dovrà dire ai suoi di non abbassare la guardia, perché Miami è pronta a dare tutto e, vista la loro situazione, non ha quasi più niente da perdere.