LeBron James-Finals: un binomio vincente. Nonostante abbia perso sei delle nove finali disputate prima di quelle di quest’anno, infatti, The King è uno dei giocatori più iconici della storia delle NBA Finals, se non addirittura il più iconico. Spesso e volentieri le sue squadre non hanno avuto il favore dei pronostici, in particolare negli anni a Cleveland e in qualche occasione a Miami, ma quest’anno i suoi Lakers hanno recitato sin da subito il ruolo di favorita.

LeBron ha disputato una stagione speciale, adattandosi alla grande al gioco di Anthony Davis e mettendo in mostra le sue doti da passatore sopraffino (10.2 assist a partita in regular season, miglior passatore della lega), per poi salire gradualmente di livello fino ai playoff, in cui ha messo sin da subito in mostra il meglio del proprio repertorio.

36 anni da compiere il prossimo 30 dicembre, James sta viaggiando a medie di 26.9 punti, 10.5 rimbalzi, 8.8 assist, 1.2 recuperi e quasi una stoppata col 54.5% dal campo e il 35% da dietro l’arco in questa post season, nel corso della quale è diventato il giocatore con più vittorie ai playoff, superando Derek Fisher.

Nella recente vittoria in gara-4, che ha permesso ai Lakers di portarsi sul 3-1 nella serie coi Miami Heat e di ipotecare la vittoria dell’anello, LeBron ha sfiorato la tripla doppia, mettendo a referto 28 punti, 12 rimbalzi e 8 assist. Per lui si tratta della ventiquattresima gara con almeno 25 punti e 10 rimbalzi alle Finals, un dato che gli permette di superare Elgin Baylor al primo posto all-time in questa voce statistica.

Uno dei tanti traguardi centrati dal fuoriclasse di Akron, che di certo non ha ancora finito di stupirci e di riscrivere la storia a suon di record e prestazioni da antologia. Ennesima milestone per un giocatore a dir poco leggendario, che ora punta con decisione alla realizzazione dell’obiettivo più importante e prestigioso di tutti: mettere in bacheca il suo quarto anello, il primo con la maglia dei Lakers