Oggi è andata in scena una Gara 5 al cardiopalma che ha visto i Dallas Mavericks trionfare sui Los Angeles Clippers per 105-100 e guadagnarsi un meritato 3-2 nella serie. Si tratta della terza vittoria consecutiva in trasferta per i Mavs che hanno ormai stabilito un trend totalmente contrario a quelle che sono le leggi dei grandi numeri. Ma non solo i Mavericks, l’intera serie sta andando al contrario rispetto alle aspettative. Le due squadre hanno vinto entrambe soltanto in trasferta, il che fa ben sperare la franchigia texana, che in caso si arrivasse a Gara 7 dovrebbe giocare fuori casa, a Los Angeles, città in cui stanno regalando di volta in volta prestazioni sempre più convincenti.

La prestazione individuale di serata non poteva che essere quella di Luka Doncic, che chiude con 42 punti, 8 rimbalzi e 14 assist messi a referto che però non mettono in risalto la reale magnitudo della sua mirabolante prestazione. Lo fa invece un dato che ha del clamoroso: su un totale di 105 punti dei Mavericks, il fenomeno sloveno ha infatti partecipato, segnando personalmente o assistendo i suoi compagni, per la realizzazione di 75 punti. Ha griffato con la sua firma 31 dei 37 canestri della su squadra.

Il secondo quarto di Luka Magic

C’è un momento della partita che dimostra e ci fa realmente capire fino in fondo la differenza che fa per i Mavs avere o non avere Doncic in campo e arriva nel secondo quarto.

Dopo averlo fatto giocare per 12 minuti consecutivi nella prima frazione (per onor di cronaca: fa registrare 19 punti e 4 assist con 7-11 dal campo e 5-6 da 3 punti), Coach Carlisle inizia il secondo quarto non schierando Doncic, i Mavericks hanno un discreto vantaggio, diciamo così, influenzato dalla prova mastodontica del numero 77 nel primo parziale appena trascorso, che finisce 35-28.

Appena lo sloveno si siede in panchina i compagni appaiono totalmente spaesati, confusi. in attacco niente sembra funzionare.

Dopo 2:56 minuti senza Doncic, i Mavericks hanno collezionato: 2 palle perse e un terribile 1-5 dal campo

L’unico canestro dei Mavericks nei primi minuti di secondo quarto senza Doncic arriva con Powell che tutto solo corregge con una schiacciata in tap-in un errore di Jalen Brunson, grazie ad una dormita colossale della difesa dei Clippers. Nel frattempo Leonard e Batum suonano la carica favorendo un parziale di 8-2 che fissa lo svantaggio ad una sola lunghezza di distanza, 37-36.

Carlisle ovviamente è costretto a chiamare un time-out vedendo i suoi totalmente scossi e mette dentro immediatamente Luka Doncic, che rientra con 9:04 da giocare sul cronometro del secondo quarto.

Con Doncic la musica cambia notevolmente: 18 punti prodotti con 8-15 dal campo.

Ho voluto sottolineare in rosso 2 situazioni che mostrano una differenza sostanziale non solo per ciò che ci dicono i numeri, ma soprattutto per quanto riguarda la qualità che che esprimono in campo i Mavs quando gioca il loro Go To Guy.

Differenze

Jalen Brunson

La prima riguarda un Pick and Roll giocato da Dwight Powell e Jalen Brunson che poi innesca Richarson sul perimetro per un tiro da 3 punti.

Brunson sfrutta il blocco di Powell e poi penetra a centro area.
Una volta che la difesa si è chiusa, riapre per Richardson.
il numero 0 tira da 3 punti sul recupero di Rajon Rondo che comunque arriva a contestare il tiro molto bene.

Questa sarà l’ultima giocata offensiva dei Mavericks senza Doncic nel primo tempo, vediamo cosa cambia.

Luka Doncic

Quando rientra in campo, Doncic nel primo possesso decide di rigiocare con lo stesso set offensivo utilizzato nell’azione precedente dal suo compagno, la differenza è abissale.

Stesso Pick and Roll centrale con Dwight Powell, giocato però un po’ in alto.
Nettamente maggiore lo spazio tra il tiratore e il difensore in recupero. Hardaway Jr. segnerà ma indipendentemente dall’esito, questo è un tiro molto migliore e i tiri migliori tendono ad andare dentro con percentuali più alte.

Quest’azione dimostra come Doncic sia capace di leggere la partita alla perfezione e la giochi anche da seduto in panchina: Nell’azione precedente Brunson era andato a centro area chiudendo gli spazi e generando un cambio facile della difesa, che ha permesso a quest’ultima di contestare il tiro di Richardson. Doncic guarda, legge la situazione e nel possesso successivo quando ritorna in campo non chiude gli spazi, li apre.

Anzichè penetrare verso il centro, palleggia lontano, verso sinistra e poi serve Hardaway Jr, la difesa non può cambiare e con un semplice accorgimento lui ha costruito un tiro gratis per un suo compagno, è un computer Luka Doncic.

Tutti a Gara 6

Per Gara 6 si torna a Dallas e i Mavericks avranno l’opportunità di mettere la parola fine sulla serie e vendicare la sconfitta cocente dell’anno passato nella bolla di Orlando. Una cosa è certa, ci vorrà un Luka Doncic eccezionale per sopraffare la squadra di coach Tyronn Lue. Ci si aspetta una partita equilibrata e combattuta, occhio ai Clippers però, che hanno dimostrato già 2 volte di poter vincere in trasferta e di sicuro non si scanseranno di fronte alla lotta.