Poche ore fa è andato in scena l’ultimo atto della serie tra Los Angeles Clippers e Denver Nuggets, in palio c’era l’accesso alle finali di conference contro i Los Angeles Lakers.
Ci si aspettava una partita con un ritmo alto, come prevede un closing game, ma non è stato così. Leonard e compagni nel primo tempo non hanno mai alzato i giri del motore, facendo così il gioco dei Nuggets.
Come in gara 5 e 6, infatti, Jokic e compagni nel primo tempo hanno aspettato la partita, rimanendo sempre a contatto, con un’unica grana: le troppe palle perse (saranno 20 a fine partita).
Anche se il parziale alla pausa lunga era a favore di L.A., si capiva che quel risultato, in vista del secondo tempo, andava molto più bene ai ragazzi di Mike Malone che agli avversari, e così è stato.
Il terzo quarto si è concluso con un parziale di 28-18 per Denver, che ha indirizzato la partita in favore di questi ultimi.
Nel quarto periodo i ragazzi di Doc Rivers non hanno minimamente provato a cambiare il corso della partita, rassegnandosi al loro destino. Per Ballmer e tutto il mondo Clippers è una delusione storica.
Denver controlla senza affanno l’ultimo quarto, portando a casa partita e qualificazione, quello che non era riuscita a fare l’anno scorso, quando perse le semifinali di conference all’ultimo atto contro i Blazers.
Ora, però, per Murray e compagni arriva l’ostacolo più grande, ovvero i Los Angeles Lakers di LeBRON James, che vuole a tutti i costi il quarto titolo della carriera.
Curiosamente, l’ultima volta che Denver ha giocato una finale di conference è stato nel 2008/09 proprio contro i Lakers.
La serie terminò 4-2 per i californiani guidati da Bryant, futuri campioni. A guidare la squadra del Colorado c’era ancora Carmelo Anthony.
Lakers e Denver si sfidarono in finale di conference anche nella stagione 1984/85. La serie finì 4-1 per i primi, che andarono poi a battere i Celtics in sei gare e a vincere il titolo.
Affrontare i Nuggets, quindi, porta bene alla squadra gialloviola, ma nella storia c’è sempre una prima volta.
La squadra di Malone sembra pronta per scrivere un altro pezzo di storia, dopo esser stata la prima squadra a rimontare per due volte uno svantaggio di 3-1.
Infatti, con questi Nuggets, Davis e compagni dovranno stare attenti, molto attenti, perché tra le due squadre chi ha più da perdere sono i losangelini.
Jokic e Murray stanno giocando dei playoff di altissimo livello. Il primo viaggia a una doppia doppia di media in questi playoff, il secondo sta tirando con quasi il 50% da tre.
Ma sono soprattutto quelli che non si chiamano Jokic e Murray che stanno giocando molto bene, dimostrando così di essersi integrati bene in questo contesto.
Gary Harris ha messo a referto 14 punti in gara-7, concludendo con il secondo +/- più alto della squadra – +21, solo Jokic ha fatto meglio.
Bene anche Grant, Millsap, Craig, Porter e Monte Morris. Il primo ha un offensive rating di 112.8, il secondo non segna molto ma si rivela sempre utile grazie alla sua esperienza.
Craig nell’ultima partita ha tirato col 50% da tre, prendendo sei importanti rimbalzi. Anche Porter si è rivelato molto utile sotto canestro, catturando sette rimbalzi di cui sei difensivi.
Per coach Malone queste sono notizie d’oro, il futuro è tutto dalla parte della sua squadra.
Il futuro dei losangelini, al contrario, non è dei più rosei. Questa squadra era programmata per vincere il titolo quest’anno, e invece, come Milwaukee e Houston, ha miseramente fallito.
Per la squadra in maglia bianca si tratta della settima sconfitta in sette partite in un win or go home delle semifinali di conference.
Ma in questo caso la maledizione non c’entra niente. L’atteggiamento della squadra in queste ultime due partite ha fatto la differenza.
Leonard e George non hanno giocato mai con la giusta cattiveria, non hanno avuto atteggiamenti da leader, e tutta la squadra li ha seguiti.
Specialmente in game seven gli unici che hanno giocato al loro livello sono stati Green e Harrell, gli altri hanno tutti deluso le aspettative.
Le due star hanno combinato per soli 24 punti, pochissimi per due giocatori del loro livello. Non bene Beverley, che comunque un po’ di grinta ce l’ha messa.
Malissimo Marcus Morris, Zubac e sopratutto Williams. Quest’ultimo ha messo a segno solo sette punti, ma in generale ha sempre dato l’impressione di essere un pesce fuor d’acqua.
Zubac ha segnato sei punti, ma il dato più terrificante è quello relativo si rimbalzi presi, a malapena due, entrambi in attacco, il che significa che sotto canestro è stato “mangiato”.
Marcus Morris è stato preso principalmente per tirare da tre, ma ieri ne ha messa dentro solo una su sei tentativi.
Il futuro per la dirigenza californiana è pieno di interrogativi. Questa squadra è stata costruita per vincere subito, non ci è riuscita e ora ha molti giocatori in scadenza di contratto.
Morris e Harrell sono tra questi, è vista la situazione sembra improbabile che rifirmino per questa squadra, specialmente il primo. Anche Jackson è in scadenza, ma probabilmente rifirmerà con L.A.
Williams ha ancora un anno di contratto garantito, così come le due star, Leonard e Paul George, ma tutti e tre saranno free agent nel 2021, così come Landry Shamet.
Quindi, il roster per ritentare l’impresa l’anno prossimo c’è, dopo di che bisognerà riprogrammare il futuro, viste le tante prime scelte che la dirigenza ha dato via per mettere su questo team.