Ci sei mancata cara Nba, sembra passato un anno da quando sei stata bruscamente interrotta lo scorso 11 Marzo. In questi mesi è successo l’inimmaginabile: una pandemia ha bruscamente investito il nostro mondo costringendoci a restare a casa, purtroppo senza la pallacanestro. Questa notte però, sei ritornata non deludendo le aspettative, con due match di incredibile importanza ai fini della classifica finale della Western Conference, due match che hanno visto gli Utah Jazz trionfare sui New Orleans Pelicans per 106 a 104, e i Lakers trionfare sui cugini dei Clippers per 103 a 101 in un derby che non ha di certo deluso le aspettative della vigilia.


Partiamo dalla partita delle 00:30: Utah Jazz- New Orleans. Tutto sommato una partita divertente e piuttosto avvincente, che vede i “padroni di casa” sconfitti solo all’ultimo possesso di Utah. Da sottolineare quella che è stata una buona prestazione di squadra dei Pelicans, nonostante la sconfitta. 3 giocatori infatti hanno sfondato il muro dei 20 punti: Ingram, Holiday e Redick. Chi ha deluso le grandi aspettative create su di lui (viste le ultime notizie relative all’ aumento di massa corporea), è Zion, che con 13 punti e appena 15 minuti ha confezionato una prestazione mediocre, non riuscendo a trascinare New Orleans alla vittoria. Da giocatori come lui ci si aspetta sempre tanto, soprattutto quando sei la prima scelta.

Lode però ora anche ai vincitori: Utah Jazz, anche loro devono la loro vittoria a tre grandi giocatori che hanno superato o toccato i 20 punti: Mitchell, Conley e Clarkson. Devono però anche ringraziare Brandon Ingram, che nonostante l’ottima partita ha mandato sul ferro la tripla di quello che sarebbe stato il definitivo vantaggio Pelicans, tanti rimpianti per New Orleans, soprattutto quando Utah, non perdona nessun errore.

Veniamo ora al derby Angelino. Antipasto di una finale di Conference? Non lo sappiamo, abbiamo imparato col tempo che ogni previsione può essere smentita in questo meraviglioso mondo. Questi 48 minuti sono stati un vero e proprio schiaffo per coloro che pensavano ad una partita senza interessi e di basso livello. Quattro quarti di puro Basket con la B maiuscola, quattro quarti che nonostante l’orario avverso ci hanno tenuto attaccati al televisore.

Anche qui partita decisa all’ ultimo minuto, con Lebron che a dodici secondi dalla fine appoggia a canestro il punto del +2. Doc Rivers chiama il time out, ma l’ultimo possesso non viene gestito nel migliore dei modi dai Clippers, che trovano un tiro sulla sirena di Paul George, che però è difeso in modo strepitoso da LeBron, ferro e come già detto, vittoria Lakers.

King James cancella i primi tre quarti giocati a basso livello, con un ultimo quarto magistrale condito da ottime difese e soprattutto i due punti che conducono i Lakers alla vittoria. Anthony Davis con ogni probabilità è stato il migliore in campo. 34 punti e triple come se piovessero, unica pecca l’aver sofferto tanto la creazione del tiro di Kawhi Leonard, ma non parliamo certo dell’ultimo giocatore della lega.

Nonostante la sconfitta, però, i Clippers dimostrano di essere una delle franchigie favorite per il titolo, grazie ad una grande capacità di creare tiri da tre punti e una grande caparbietà. Nonostante siano riusciti a recuperare uno svantaggio di undici punti, niente lieto fine per i Kawhi e compagni, che almeno per adesso devono arrendersi ai capoclassifica.

Possiamo affermare una cosa, l’Nba è tornata, più bella che mai, con un agonismo che non ha ancora raggiunto l’apice, ne vedremo delle belle!


Giacomo Esposito