I Toronto Raptors ad oggi sono una squadra molto, forse troppo sottovalutata. Quella dell’anno scorso che può essere definita “impresa”, sembra escludere, almeno nel mondo dei tifosi come tutti noi, un possibile titolo anche in quel di Orlando. Gli scettici però non sono biasimabili. Quando ti privi di un giocatore come Kawhi Leonard perdi sicuramente tanto, dato il peso specifico che “The Klaw” aveva nell’Ontario. Toronto però, anche senza Kawhi, possiede un roster degno di nota con sei giocatori che superano la doppia cifra di media e un Kyle Lowry che porta esperienza ed esplosività all’attacco.

I Raptors, reduci dalla grande vittoria per 107 a 92 ai danni dei Lakers di James e Davis, sono in fiducia più totale. Forti delle proprie condizioni fisiche, Toronto ha l’onere di non temere nessuna squadra, poiché, salvo sorprese dell’ultimissima ora, terminerà la stagione con il secondo posto nella Eastern Conference.

Prima del Lockdown i Canadesi venivano da quattro vittorie consecutive, cinque se si somma quella della scorsa notte contro L.A. Non dimentichiamo però che la franchigia canadese ha da affrontare nel finale di stagione alcune tra le franchigie più in forma del momento: dopo Miami e Orlando infatti arriveranno i Boston, possibile mina vagante con una grande rosa, poi una Memphis più che motivata a raggiungere i Play-off e prima di Phila e Denver, sfideranno i Milwaukee Bucks, franchigia che non credo abbia bisogno di alcun tipo di presentazione.

Non è il finale di stagione più facile del mondo, questo è sicuro, ma se Toronto riuscisse a concludere la Regular Season con la giusta fiducia e soprattutto ipotecando il secondo posto potrebbe anche puntare in alto. Ci sono quindi tutti i presupposti per un’altra stagione da record. Una cosa è certa: non è stato di certo il titolo dell’anno scorso a placare la fame di vittoria la squadra di Lowry e compagni. Con o senza Kawhi,i Raptors sono realmente un’insidia per tutti coloro che puntano al Larry O’Brien Trophy!

Giacomo Esposito