Non c’è stata storia è dir poco. Le prime due partite della serie tra Milwaukee Bucks e New Jersey Nets sono state un monologo di sublime attacco cestistico espresso dagli uomini di steve Nash, guidati come al solito da un Kevin Durant mostruoso (Le percentuali di Brooklyn nella serie sono irreali: 49.5% di realizzazione; 44.4% al tiro da 3; 87.5% ai liberi per un totale di 120 punti segnati di media).

Non riuscendo a mettere le mani sugli avversari nella metà campo difensiva, i ragazzi di coach Budenholzer hanno faticato e non poco di conseguenza anche in attacco, senza mai trovare la chiave per impensierire una competente difesa schierata. Il risultato scaturito dai primi due episodi della serie, che ci si presentava come la Finale NBA anticipata, è un netto ed inaspettato 2-0.

Per i Bucks se è possibile c’è una notizia peggiore: James Harden non ha ancora messo un alluce in campo. Uscito dopo pochissimi secondi di Gara 1 infatti è stato costretto a saltare Gara 2 e ne abbiamo la certezza, non sarà protagonista stanotte in Gara 3.

Ci pensa Kevin Durant

L’argomento principale della serie riguarda sicuramente il problema numero uno dei Bucks: Kevin Durant sta letteralmente facendo a pezzi PJ Tucker, Jrue Holiday, Antetokounmpo, Middleton, Lopez e compagnia. Il fenomeno ex University Of Texas è stato semplicemente incontenibile al Barclays Center.

In Gara 1 ha contribuito con 29 punti in 40 minuti, 12-25 dal campo. Se questa è una gran partita in Gara 2 è andato anche meglio, decisamente: 32 punti in 33 minuti, 12-18 al tiro, in tre quarti gioco.

Le parole di PJ Tucker

Segnerà ancora. E’ probabilmente il miglior scorer di sempre o comunque uno dei migliori in assoluto, nessuno sarà in grado di impedirgli di continuare a segnare. Dobbiamo solo continuare a combattere, continuare a provarci e metterlo in difficoltà il più possibile, costringerlo a prendere tiri difficili quando ci attacca dal mid-range e pressarlo quando riceve oltre l’arco, dobbiamo continuare a lavorare in questo modo, ma farlo meglio. Dobbiamo essere migliori.”

Il suo lavoro ad essere sinceri PJ Tucker lo sta svolgendo al massimo delle sue possibilità: è concentrato tutto il tempo, continuativamente aggressivo, passa sui blocchi molto bene, cerca di stargli davanti e contesta sempre in maniera competente. Gli viene chiesto di difendere contro una macchina offensiva di 208 cm essendo lui 196 cm, e fisicamente tiene anche botta. Il problema è che non si è mai visto un giocatore di quelle dimensioni trattare la palla come Durant, con quella coordinazione, arsenale di movimenti e sensibilità nei polpastrelli, in Gara 2 sembrava di assistere ad un Clinic, non ad un partita di Playoff.

Tucker, che è stato sostituito con 8:53 da giocare nel primo quarto, dopo aver commesso il secondo fallo, quando interrogato da un reporter riguardo la possibilità di marcare Durant senza incappare in problemi di falli e ha risposto così:

“Non so se capisci la magnitudo di questa domanda. Marcare probabilmente uno dei più grandi giocatori di sempre e non commettere fallo? Succederà ancora. Devo essere fisico se voglio provare ad impensierirlo, può segnare 30 punti quando vuole, Il mio compito è quello di costringerlo a prendere tanti tiri per arrivarci, non c’è nessuno in grado di arginarlo.”

Win or go Home?

Per i Bucks siamo arrivati ad un bivio, perdere oggi significherebbe consegnarsi, quasi definitivamente ai Nets, che vincendo anche una sola partita delle prossime due al Fiserv Forum di Milwaukee, tornerebbero a casa sul 3-1 ben soddisfatti e pronti ad assestare l’ultima zampata. Limitare Durant sarà la chiave, ma occhio a Kyrie Irving. Antetokounmpo è atteso, Middleton obbligato a riscattare due prestazioni sotto tono, tutte le risposte in Gara 3, stanotte 1:30 ora italiana, buon basket.